Giochi, Baretta (Mef) a SkyTg24: “Molti Enti Locali dovranno rivedere le loro posizioni”. Bassi (il Messaggero): “La storia Governo-Regioni ancora tutta da scrivere”

“Negli ultimi anni è cresciuta una sensibilità sociale, legata probabilmente anche ad un eccesso di diffusione del gioco. Penso alle slot machine che sono 400 mila in Italia. Questo ha creato il bisogno di ridurle e organizzarle”. E’ quanto ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta in un intervento su SkyTg24, nel quale sono stati presentati anche dati Agimeg sul settore. “Abbiamo ridotto a 265mila entro Aprile del prossimo anno il numero delle slot diffuse nel territorio. Ma questo era parziale, abbiamo anche 100mila punti gioco in Italia. Abbiamo quindi ridotto l’offerta complessiva, perché questa sensibilità sociale ha intravisto un aumento dei fenomeni ludopatici. Si tratta di nuove regole che stabiliscono un numero certo di punti gioco, circa 55 mila in un arco di tre anni, e un numero certo di slot”. Ha aggiunto: “Da un lato abbiamo creato una regola, dall’altro abbiamo evitato il rischio che la preoccupazione degli effetti patologici portasse al proibizionismo. Il gioco è una condizione normale della vita delle persone, deve avere regole precise. Coloro che gestiranno i punti gioco dovranno essere certificati, ci vorrà una professionalità specifica”. “Le Regioni non potranno chiudere dei punti gioco – continua il sottosegretario -, potranno decidere dove collocarli su una base dell’organizzazione del territorio che spetta agli Enti Locali”. E sul futuro dei tabaccai: “per loro c’è una limitazione abbastanza relativa per la presenza delle slot machine. Per quanto concerne Gratta e Vinci e online, al momento non sono stati ancora presi in considerazione”. “Sono impegnatissimo a rispettare la data del 31 Ottobre per il decreto attuativo. Dobbiamo dare certezza sia agli operatori che agli Enti Locali, molti dei quali dovranno ripensare alle loro posizioni – conclude -. Metto in conto una riduzione di gettito. Ma non andrà messa in conto nella prossima Manovra, perché vale tre anni e quindi possiamo occuparcene nel triennio”. “Questo accordo afferma cose che vanno in direzioni opposte. Da un lato dice che le Regioni possono mantenere le loro regole più restrittive, dall’altro sostiene che la distribuzione delle macchinette superstiti, 240 mila, dovrà essere equa sul territorio e che andranno comunque garantiti gli investimenti effettuati. Credo che sia una storia ancora tutta da scrivere. Sarà necessario convincere molte Regioni a riscrivere le proprie regole. Il sottosegretario ha assicurato che entro il 31 Ottobre sarà pronto un decreto attuativo, francamente lo vedo difficile”, ha sottolineato Andrea Bassi, giornalista del Messaggero. cdn/AGIMEG