“Abbiamo cominciato a fare da un paio d’anni a questa parte una riduzione dell’offerta concretizzata nel 2017 con il decreto di riduzione del 35% delle slot come prima tappa, come inizio di un percorso. Ridurre l’offerta è più efficace che non il distanziometro, che sposta (il gioco) e può favorire il rischio di un turismo d’azzardo transfrontaliero. Serve farla però in maniera omogenea a livello nazionale. Il lavoro fatto dagli enti locali è stato molto importante”. E’ quanto ha dichiarato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta intervenendo in una trasmissione su Radio Rai 1. Baretta auspica un “processo educativo. La crisi ha favorito l’azzardo come una via d’uscita, quindi serve un processo di carattere preventivo ed educativo. Una parte di lavoro è stata fatta sul lato sanitario, mettendo in campo tra i Lea la lotta alla ludopatia, ma anche proprio in termini di cultura generale. Bisogna riportare il gioco in condizioni di normalità, credo sia la strada più seria. E’ un lavoro di lungo periodo ma va fatto con determinazione perché si tratta di affrontare un tema controverso: il proibizionismo di per sé non paga, anzi bisogna stare attenti a infiltrazioni del gioco illegale”.
“La riduzione del 35% delle slot entro il 30 aprile 2018 – ha proseguito Baretta – è un segnale in controtendenza ed è bene che si realizzi, mentre per quanto riguarda la riduzione dei punti gioco, saranno dimezzati in tre anni. I decreti attuativi dell’accordo in conferenza unificata sul gioco legale sono pronti, stiamo lavorando affinché escano prima della fine della legislatura, anche perché le leggi regionali si muovono in maniera differenziata, per consegnare a chi viene dopo di noi un punto di irreversibilità da cui ripartire. Quello che conta è che ciò che abbiamo fatto non possa essere rimesso in discussione, ma solo migliorato”, ha concluso il sottosegretario. lp/AGIMEG