Giochi, a livello mondiale nel 2012 la spesa netta dei giocatori cresciuta dell’1,8%. In Italia in calo del 3,5%

Nel 2012, il confronto tra il mercato mondiale, quello europeo e quello italiano dei giochi ha mostrato una riduzione della spesa netta in Italia, in controtendenza rispetto ad altri paesi. Mentre nel resto del mondo, la spesa netta dei giocatori ha registrato un incremento dell’1,8% e in Europa del 5,4%, in Italia ha subito un calo del 3,5% rispetto al 2011, attestandosi a 17,1 miliardi di euro. Questa tendenza si è riflessa anche nel numero di giocatori, scesi da 24,7 mln del 2011 a 23,5 mln del 2012. Sono i dati emersi questa mattina durante la presentazione del Bilancio Sociale di Gtech. All’interno del mercato italiano dei giochi, il contributo di GTECH all’Erario ha continuato ad essere significativo attestandosi a oltre 3,6 miliardi di euro, pari al 44% delle entrate erariali da giochi (8,1 miliardi di euro). Negli ultimi 4 anni, il contributo di GTECH all’erario è stato di oltre 14,6 miliardi di euro. rg/AGIMEG

Giochi, nel 2013 la spesa mondiale sui giochi arriverà a 450 miliardi di dollari

Nel corso del 2012 il mercato mondiale dei giochi ha proseguito, sia pure a un ritmo più modesto (+1,8%) il trend positivo degli anni immediatamente successivi alla crisi del 2009. Le previsioni, secondo quanto riportato nel Bilancio di Sostenibilità di Gtech presentato questa mattina dall’amministratore delegato Marco Sala, per i prossimi anni vedono un’ulteriore costante e moderata crescita, in tutti i continenti, tranne che in Europa. L’area asiatica, in particolare, è destinata a ricoprire una porzione sempre più importante del mercato globale. Anche il ruolo dei giochi interattivi è destinato a crescere più che proporzionalmente rispetto alle altre tipologie di gioco. Le ragioni della crescita del settore a livello globale sono principalmente due, in parte complementari. Le aree in rapida espansione si giovano della crescita dei redditi individuali e di un mercato ancora poco sviluppato, che presenterà a lungo buone opportunità di sviluppo. In Cina, ad esempio, le entrate dei giochi sono quasi raddoppiate tra il 2006 e il 2010. I governi occidentali, che si trovano in difficoltà finanziarie, a causa degli effetti della crisi, utilizzano in misura crescente le entrate fiscali derivanti dal gioco come importante contributo agli sforzi di risanamento dei conti pubblici. In questa direzione, ad esempio, si sono mossi diversi Stati americani, che hanno autorizzato lo sviluppo delle attività di gioco nel loro territorio. I giochi interattivi sul totale del mercato mondiale hanno inciso per l’8,9% per un valore di 38 miliardi di dollari al netto dei premi. Questo valore toccherà i 41,2 miliardi a fine 2013, mentre per il prossimo anno dovrebbe arrivare ai 44,2 miliardi.

La raccolta, al netto dei premi, dei giochi a livello mondiale è passata dai 362 miliardi di dollari nel 2007 ai 431 miliardi nel 2012. Quest’anno, la spesa dei giochi si dovrebbe chiudere intorno ai 450 miliardi per arrivare a 473 miliardi di dollari nel 2014. Sempre a livello mondiale, la quota di mercato più ampia del portafoglio giochi è stata, nel 2012, delle Lotterie (con un 28,3%). Seguono poi le gaming machine (27,9%), i casinò (27,7%), le scommesse (13,5%), mentre agli altri giochi (Bingo, etc.) hanno registrato una quota di mercato del 2,7%. rg/AGIMEG

Giochi, in Italia nel 2012 la spesa è stata di 17,1 miliardi di euro

Il mercato europeo dei giochi nel 2012 si attesta sui 93,7 miliardi di euro con un incremento del 5,4% rispetto al 2011. Quest’anno, la spesa arriverà a 98,2 miliardi di dollari, mentre nel 2014 toccherà i 103,7 miliardi. Alcuni tipi di gioco – riporta il Bilancio di Sostenibilità di Gtech – hanno risentito di un ridimensionamento in termini di valore, tranne le gaming machine, che hanno guadagnato meno di mezzo punto percentuale. Il gioco interattivo sul valore del mercato dei giochi in Europa ha contribuito per il 10,7% con un valore di circa 10 miliardi di euro.

Come effetto della nuova regolamentazione sul gioco iniziata nel 2006, il mercato del gioco in Italia è diventato uno dei più importanti e regolamentati d’Europa. In Italia la filiera del gioco dà lavoro a 140.000 persone. Nel 2012 6.600 imprese hanno impiegato 200.000 persone. Le entrate erariali stimate per il 2012 sono state pari a 8,1 miliardi di euro, mentre la spesa stimata al netto dei premi è stata di 17,1 miliardi di euro. rg/AGIMEG

Giochi, l’Asia rappresenta il 31,5% del mercato mondiale

Asia, Europa e Nord America. Sono queste le aree più importanti per il mercato dei giochi. Lo scorso anno – si legge nel Bilancio di Sostenibilità di Gtech – la quota di mercato dei giochi in Asia è stata del 31,5%, seguita dall’Europa con il 28,8% ed il Nord America con il 27,8%. Negli ultimi 4 anni, gli incrementi maggiori si sono registrati nell’area asiatica (+ 37 miliardi di dollari) e in Nord America (+ 10 miliardi).

In Europa i 5 paesi che guidano il mercato dei giochi in termini di spesa netta sono l’Italia, l’Inghilterra, la Francia, la Germania e la Spagna. Gli incrementi maggiori nel 2012 rispetto al 2011 si sono registrati in Danimarca (20,5%) e Turchia (+13,5%). rg/AGIMEG

Gioco illegale, negli ultimi 10 anni in Italia si è passati da un impatto sul mercato del 57% all’8%

In Italia, grazie alla regolamentazione del settore, l’impatto del gioco illegale negli ultimi 10 anni si è considerevolmente ridotto, passando dal 57% del 2003 all’8% del 2012. Tuttavia – si legge nel Bilancio di Sostenibilità di Gtech – vi sono ancora sacche di gioco illegali. Si stima che sul territorio italiano ci siano oltre 4000 punti scommesse illegali. Il recupero integrale del gioco illegale esistente porterebbe all’erario 1 miliardo di euro aggiuntivo. rg/AGIMEG