“L’accesso al mercato delle scommesse da parte di Stanley è stato precluso in precedenti gare bandite prima dal Coni e successivamente dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, come riconosciuto dalla Corte di Giustizia UE” e negli anni “Stanley e i Ctd hanno continuato a subire discriminazioni. Ad avviso di Stanley, i requisiti di partecipazione alla nuova selezione dovrebbero ora essere fissati in modo aperto e non discriminatorio e comunque in termini tali, da un lato, da realmente consentire agli operatori qualificati, anche di altri Stati Membri, di accedervi e di aggiudicarsi le concessioni, e dall’altro, di produrre per la scrivente l’effetto rimediale”. E’ questo un passaggio chiave della memoria che il bookmaker di Liverpool ha sottoposto al Consiglio di Stato in merito al bando scommesse, messo in stand-by per alcune problematiche riscontrate dal CdS chiamato dal Mef ad esprimere un parere nel merito. Stanley sottolinea “l’esigenza che tutti gli operatori possano partire dallo stesso blocco di partenza, in particolare, non avvantaggiando ulteriormente quelli già presenti sul mercato. Si ritiene quindi che il nuovo bando di gara dovrebbe fra l’altro garantire a tutti gli operatori pari libertà, prima e dopo l’aggiudicazione della gara, nella scelta dei luoghi dove collocare i punti vendita, al fine di favorire l’accesso dei nuovi entranti e di pervenire a configurazioni di mercato più efficienti e meno affette da distorsioni concorrenziali”. Stanley inoltre pone in evidenza che “i nuovi atti di gara non dovrebbero prevedere al termine della concessione la devoluzione a titolo gratuito dell’uso dei beni materiali e immateriali, che costituiscono la rete di gestione e di raccolta del gioco”.
Ecco il DOCUMENTO INTEGRALE della memoria inviata da Stanley al Consiglio di Stato. lp/AGIMEG