Gara scommesse, riunito nella notte l’ufficio legale Stanleybet. Garrisi (ceo) ad Agimeg: “Il parere del Consiglio di Stato un formidabile riconoscimento politico”

Un board, quello di Stanleybet, trasformato da “ordinario” a “straordinario” dopo l’intervento del Consiglio di Stato. Alle 9.00 ora italiane è infatti previsto un board che sarà completamente dedicato alla valutazione del parere del Consiglio di Stato che ha invitato il Mef a tenere conto della memoria, sul tema del bando di gara per le nuove concessioni di scommesse, inviata da Stanleybet. Il board ha riunito i propri legali, che per tutta la notte si sono confrontati per redigere un documento con il parere legale su quanto espresso dal Consiglio di Stato. E’ attesa quindi per la giornata di oggi la diffusione di un documento di Stanleybet che interpreterà legalmente ed in prospettiva il parere  del Consiglio di Stato, rendendo forse pubblica, ma l’opportunità sarà oggetto di una attenta valutazione del board, anche la memoria presentata . “E’ chiaro che il parere del CDS, formidabile documento tecnico, deve essere letto nella sua valenza politica – ha sottolineato ad Agimeg Giovanni Garrisi, Ceo Stanleybet – ma non mi permetto di interferire nel processo decisionale del Board Stanley, che è sovrano nelle sue deliberazioni. Ma, preso atto delle raccomandazioni del nostro ufficio legale, che come richiesto verranno comunicate alla segreteria del board questa mattina, a me sembra che il futuro del sistema, che deve essere comunque difeso, sia abbastanza prevedibile. D’altronde la Stanleybet è già da tempo un interlocutore riconosciuto dalle autorità e ci poniamo nella posizione di supporto per la risoluzione dei problemi che ci sono sul sistema italiano”. Un parere, quello del Consiglio di Stato, che preso nella sua interezza di fatto bloccherà l’emanazione della gara delle scommesse per molto tempo.  Pensare solo alla riforma del potere delle regioni porterà ad un inevitabile rinnovo delle concessioni in essere per lungo tempo. Insomma una situazione complicata che potrebbe portare anche a denunce da parte degli operatori penalizzati. es/AGIMEG