Le questioni dell’Albo PVR e del prossimo bando di gara per il gioco online sono i temi scottanti del momento per quanto riguarda il settore del gioco in Italia. Tante però le problematiche, evidenziate da molti operatori, sulle due questione suddette. Ad occuparsi delle criticità legate all’Albo dei Punti Vendita Ricariche ed alla gara per le nuove concessioni online, è una nota molto dettagliata dello studio legale Lo Presti – Kogem.
“E’ di oggi la notizia del via libera della Commissione UE alle regole tecniche per la gara sulle nuove concessioni online, ovvio che per procedere con l’avvio della gara per assegnare le concessioni per il gioco online, manca ancora il parere del Consiglio di Stato ma, sicuramente, abbiamo già potuto appurare come il cambiamento in atto non sia così semplice“.
“Ciò premesso, occorre puntualizzare come sempre un paio di cose:
– In primis la questione dei PVR che, dopo una miriade di problematiche durante la fase di registrazione da parte dei titolari degli stessi, stanno ancora in concludendo l’iscrizione all’albo. Da quanto emerge, la possibilità di visionare l’elenco pubblicato sul sito istituzionale dei Monopoli, apre un’altra questione di non poco rilievo. In pratica, infatti, i commerciali aderenti alla rete di un concessionario potranno visitare direttamente tutti i pvr indicati in elenco che appartengono agli altri competitor, innescando in tal modo una caccia mirata (resa possibile dall’indicazione della ubicazione dell’esercizio commerciale) di nuovi soggetti da inglobare nella rete commerciale del proprio concessionario. Forse, sarebbe stato più adeguato, a detta dei nostri clienti, pubblicare i pvr registrati sotto ogni singolo concessionario e la sola regione di ubicazione, lasciando le altre informazioni accessibili solo agli operatori destinatati a svolgere controlli sul territorio.
– In seconda battuta, non si può non spendere qualche parola per l‘imminente pubblicazione del bando. E’ di questi giorni la notizia che lo stesso dovrebbe essere reso pubblico entro e non oltre la metà di dicembre, salvo chiarimenti richiesti dal Consiglio di Stato; ma come evidenziato da molti dei nostri clienti concessionari, bisognerebbe rivedere l’importo di partecipazione allo stesso, fissato in sette milioni di euro. Le ultime novità introdotte nel settore, giusto per dirne alcune, il limite di ricarica di 100 euro settimanali, o ancora le limitazioni introdotte nella fascia di età tra i 18 e i 25 anni, incideranno notevolmente ( per circa il 30% in meno secondo i dati forniti dai nostri clienti) sulla raccolta di gioco delle concessioni on line, elemento questo che, non potrà che far rivedere, al ribasso, anche l’importo previsto per la partecipazione.
E’ noto a tutti – prosegue la nota – che, trattandosi di un “cambiamento epocale” dettato da ragioni di “tutela del giocatore” che impongono limitazioni e restrizioni nella raccolta, sarebbe paradossale che, nonostante la sua diminuzione, l’importo della partecipazione debba essere calcolato sulla base di valori che saranno, tra non molto, solo un lontano ricordo.
A chiusura delle precedenti riflessioni, non si può non attenzionare la questione “gioco illegale” che, alla luce di quando esposto e, tenuto conto degli umori degli operatori del gioco, rischia di crescere a dismisura a causa di imposizioni di regole che, seppur giustificate da condivisibili valori, appaiono troppo restrittive e difficili da rispettare.
Sarebbe bislacco che una modifica così impattante per il settore del gioco on line, dettata anche dal contrasto alla ludopatia finisca, al contrario, per fomentarne la diffusione verso un mercato difficile da controllare e reprimere.
Ultimo, ma non per importanza, la questione proroga onerosa di cui ad oggi non si parla, indipendentemente dalla pubblicazione del bando che, stante l’approssimarsi della scadenza del termine, non potrà, a parere di chi scrive, subire importanti modifiche che, qualora fosse stata intenzione apportare, avrebbero dovuto essere comunicate già da tempo, onde consentire ai concessionari di ottemperare entro la scadenza del 31 dicembre“, conclude la nota dello studio legale Lo Presti – Kogem. lp/AGIMEG