“A fronte delle iniziative dei sindaci con specifiche ordinanze e regolamenti, manca una legge nazionale che vada a normare le aperture in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Un giocatore d’azzardo patologico rovina sé stesso e il tessuto familiare, il fenomeno è in espansione e va fermato. È una battaglia che ha fatto sul territorio il comitato dei sindaci del distretto di Pieve di Solgo e che, ora, il territorio trevigiano mi ha chiesto di portare in Parlamento. Perché venga approvato in tempi breve servirà un forte sostegno di tutta la comunità trevigiana”. Lo afferma la senatrice Sonia Fregolent che, come anticipato da Agimeg, lo scorso 18 febbraio ha presentato un disegno di legge per una normativa “unica” in Italia su distanziometri e orari per il settore del gioco, che aspetta ora di essere incardinata nella commissione competente.
Il disegno di legge, nato con la consulenza del Gruppo di Lavoro sulla Ludopatia dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana si pone, tra le varie finalità, di prevenire i costi sociali dovuti ai disturbi da gioco d’azzardo tutelando le fasce più deboli della popolazione. “La presentazione di un progetto di legge nazionale fa parte di un percorso che abbiamo intrapreso per mettere in campo tutto ciò che è possibile a contrasto del fenomeno della ludopatia. A livello di enti locali abbiamo fatto davvero tutto il possibile, serve ora che i decisori nazionali – Governo e Parlamento – si facciano carico con responsabilità del problema. Va al più presta sanata la ferita che vede lo Stato italiano basare una parte consistente del proprio bilancio sugli introiti derivanti dal gioco d’azzardo legale. Diciamo basta alle speculazioni di Stato sulla pelle dei più deboli”. Lo afferma Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, come riporta TrevisoToday. Nel 2015 gli utenti in cura al Ser.D. per gambling nella provincia di Treviso erano 310, nel 2018 sono stati 354. lp/AGIMEG