“Tante volte, nella scorsa legislatura, nel periodo del Covid e della discriminazione bancaria sono stato al vostro fianco. Il riordino del gioco pubblico deve partire dal rispetto da parte della politica, poiché ci sono ancora colleghi che pensano che questa materia sia da bollino nero. Quindi c’è ancora qualcuno che non ha capito cosa significa vivere uno Stato liberale. Il settore deve rivendicare il rispetto. Il settore del gioco fa entrare nelle Casse dello Stato 12 miliardi di euro ogni anno, ma nonostante questo ci sono ancora politici che discriminano questo comparto”. È quanto ha detto il deputato Gruppo Misto, Andrea de Bertoldi, al Forum Acadi 2024.
“Ciò che mi sta a cuore è capire come si vuole rispondere alla ludopatia. Non credo che il proibizionismo sia la soluzione, ma che vada affrontata attraverso la concertazione. Inoltre, fare delle zone ghetto di gioco non è utile, poiché un ludopatico preferisce giocare lontano dal centro e da occhi indiscreti. Il gioco, essendo un fatto sociale, rimarrà sicuramente, ma di certo il panorama cambierà. A mio avviso, non è corretto che ci siano solo grandi attori, ma deve rimanere tutto il tessuto delle PMI che sono fondamentali in ogni settore economico.
In questo comparto non deve esserci una sfida tra le grandi aziende e le piccole e medie, dunque anche nei bandi deve essere data la possibilità a tutti di partecipare. L’auspicio e lo stimolo ai miei colleghi che sono al Governo è quello di metterci la faccia su questa riforma, per tutelare le entrate e avere gli operatori effettivamente coinvolti a combattere le ludopatie e a contrastare l’illegalità”, ha concluso. ac/AGIMEG
