dai nostri inviati a Milano – “Affermare che con l’offerta legale si sostituisce quella illegale è un dispositivo retorico”. E’ quanto dichiarato ad Agimeg il prof. Maurizio Fiasco, Presidente Alea e Consulente della Consulta Nazionale Antiusura, a margine della Tavola Rotonda “Istituzioni e Azzardo in Italia”, in corso questa mattina a Milano.
D – C’è stata una riduzione dell’illegalità?
R – C’è stata un’integrazione di illegalità. Si è passati ad un sistema dove l’illegalità faceva concorrenza dall’esterno ad un sistema dove l’illegalità ne ha incorporato una quota rilevante, quella che ho chiamato gioco grigio. Questa cosa emerse già negli anni ’20 negli Stati Uniti. Poi una commissione del ’54 dimostrò che la legittimazione ha reso così squilibrata la forza regolativa pubblica rispetto alla forza regolativa delinquenziale.
D – Quindi rimangono più forti anche se si fanno delle regole?
R – Le regole sono un modo per dire una cosa. Il dato di fatto è che aumentano le porte di accesso al gioco. Quando un’attività rischiosa viene venduta e si moltiplicano le porte di accesso, non avviene una sostituzione dal tabaccaio al contrabbandiere, si creano utilità marginali.
D – L’azione del Governo potrebbe essere più incisiva?
R – Teoricamente sì. Di fatto accade che la domanda di questo tipo di consumo è differente da altri generi. Non esiste una sazietà. La teoria marginalista diceva che di un bene c’è un prezzo all’inizio dell’immissione sul mercato, quando i consumatori del bene sono sazi il prezzo che sono disposti a pagare per un’ulteriore consumo è decrescente fino a diventare negativo e produce una crisi del settore economico. Nel gioco la sete non finisce mai.
D – L’autonomia territoriale a cosa serve? Se sono 500 metri di distanza efficace a Milano perchè dovrebbe essere 300 a Pavia?
R – Perché la morfologia urbana, la distribuzione delle funzioni urbane sul territorio, varia da città a città.
lp/AGIMEG