Un approccio scientifico e statistico nell’analisi della reale presenza del gioco illegale sul territorio. Questo il senso dello studio “Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sulla società italiana. La presenza della criminalità nel mercato”, a cura del sociologo Maurizio Fiasco.
“Non esiste purtroppo un censimento ufficiale del gioco illegale in Italia, ma secondo noi era possibile fare una stima. C’è il gioco online e soprattutto il settore dello slot installate sul territorio e su questo noi abbiamo lavorato. Se facciamo un confronto tra i giochi rigidamente controllati dallo Stato, come il Lotto e Superenalotto, notiamo una distribuzione della spesa pro capite direi omogenea, mentre al sud sembra esserci una spesa molto bassa per le slot rispetto al Nord. Come è possibile? Davvero Pavia è una città dove la spesa annua pro capite arriva a superare i 2mila euro, mentre in alcune province della Sicilia non si arriva a superare i 100-200 euro.
La realtà è che in Italia gli attori del gioco sono 3: quelli legali, con la filiera che opera regolarmente, lo Stato, che fissa regole, e la criminalità, fortissima al Sud. Appare quindi evidente un forte interesse della criminalità organizzata, fenomeno che trova conferma dalle stime del Ministero dell’Interno. Si può parlare di una vera tassa occulta e secondo noi, in base a vari indicatori, il sommerso è di circa 8,6 miliardi all’anno”. Qual è il messaggio alla politica? “Serve una più forte politica occupazionale – conclude Fiasco – con uno Stato più forte contro il fenomeno dell’usura. Serve prendere atto dell’esistenza di questo problema e non voltare le spalle”. cz/AGIMEG