Ferlaino (ex patron Napoli): “Raddoppiavo i premi contro i tentativi di match fixing della Camorra”

“Ricevevo chiamate dalla Questura: mi dicevano di fare attenzione perché in alcune intercettazioni quei personaggi parlavano di scommesse su vittorie e sconfitte della squadra”. Lo afferma al Mattino, l’ex patron del Napoli, Corrado Ferlaino, che ha raccontato il proprio impegno contro i clan camorristi e come fosse difficile tenere lontana la propria squadra da certi ambienti. “Le bombe, le minacce, i timori per me e i miei figli: ho subito di tutto, prima e dopo gli scudetti. In quel particolare periodo c’erano tensioni fortissime,me ne sono scappato perché avevo paura. Tenevo quella gente lontana dal Napoli, ero durissimo. Ai calciatori, compreso Diego, proibivo i contatti con esponenti di certi ambienti ma loro erano egualmente avvicinati: erano ospiti alle feste, ricevevano regali. Offrivo premi doppi o tripli in caso di successo: dovevo cautelarmi, dovevo vincere. Quei personaggi – aggiunge – erano il mio primo nemico. Spesso si celavano dietro esponenti del tifo organizzato, però io con loro non trattavo: niente biglietti omaggio, niente partecipazioni a trasmissioni televisive o a feste dei club. Forse per questo cominciarono a minacciarmi. Ho resistito per molti anni”. cz/AGIMEG