Banche, Freni (MEF): “Assurdo parlare di codice etico ed impedire agli operatori di gioco l’accesso al credito. In quanto concessionari, il problema etico lo Stato lo ha risolto a monte”

“Mi arrabbio molto raramente. L’unica volta in cui mi sono arrabbiato seriamente è stato quando, parlando con il capo delle relazioni istituzionali di una grandissima banca italiana e sollecitato sul problema dei conti bancari negati alle aziende, agli imprenditori ed ai lavoratori del gioco, mi ha detto che per le banche è un problema etico.

Ma se si parla di un concessionario dello Stato, gli ho risposto, il problema etico lo Stato lo ha risolto a monte. E se per me Stato non c’è problema etico per rilasciare una concessione, nessuno dello Stato può porsi un problema etico.

Perché se io Stato ritengo che il gioco sia lecito e vada tutelato e garantito e, aggiungo, il  gioco versa una grande quota di tasse, vorrei capire sulla base di quale parametro la banca può ritenere di avere un problema etico rispetto a quel settore”. Così Federico Freni, sottosegretario al MEF, è intervenuto all’evento Sapar, alla presenza di Domenico Distante, presidente dell’associazione, sulla questione delle banche.

“Ho parlato anche con Abi, facendo presente che quello delle banche è un problema generalizzato, non del singolo istituto ed ho chiesto loro un tavolo per parlare di questo problema. Mi è stato risposto che lo avrebbero affrontato volentieri e che Abi avrebbe fatto una circolare ma a valle del riordino. Pensando che il riordino arrivasse presto e che fosse solo questione di poco tempo per l’approvazione al Consiglio dei Ministri, ho aspettato. Sto ancora aspettando, ma l’idea rimane quella di fare un confronto con Abi perché il problema si risolve con loro, non con la singola banca”. sb/AGIMEG