Federamusement, Fiegl e Assotabaccai hanno inviato alcune proposte per il riordino del settore del gioco pubblico al Sottosegretario al MEF con delega ai Giochi, l’on. Sandra Savino, a seguito del Tavolo di concertazione che ha avuto luogo il 4 luglio scorso. La lettera a firma di Alessandro Lama (presidente nazionale Federamusement), Stefano Papalia (presidente nazionale FIEGL) e Gianfranco Labib (presidente nazionale Assotabaccai) sottolineava l’apprezzamento nel “lavoro di ascolto e confronto portato avanti dal Tavolo di concertazione del 04 luglio; ne abbiamo condiviso il metodo e le analisi”.
“In questo percorso di collaborazione – continua la lettera – e alla luce di quanto emerso nell’incontro, segnaliamo alcune proposte utili alla tutela degli esercenti, generalisti e specializzati, coinvolti nel settore del gioco legale”.
“PROPOSTE SETTORE GIOCO LEGALE A VINCITA IN DENARO
– Reti di raccolta fisica
Con riferimento al riordino della rete di raccolta del gioco, è per noi fondamentale ribadire
il ruolo e l’importanza degli esercenti generalisti (Bar/Tabacchi/ecc.) nella vendita del
gioco.
Il riordino deve riconoscere il ruolo e tutelare gli interessi degli esercenti, sia aventi attività
principale la vendita di gioco (Sale giochi/Sale scommesse/ecc.) sia esercizi con attività
accessoria (Bar/Tabacchi/ecc).
– Accesso al Credito
Il settore è in grave affanno in conseguenza delle estreme difficoltà di accesso al credito
dei punti vendita di gioco legale, legato alla prassi, condivisa dalle principali banche e
istituti di credito nazionali, di rigettare le richieste di tali punti vendita adducendo
motivazioni, a loro detta, di natura “etica”. Oltre a negare i finanziamenti, gli stessi istituti
di credito spesso non consentono agli esercenti del settore di aprire nuovi conti correnti
e/o di mantenere quelli già esistenti, impedendo di fatto a tali esercizi commerciali il
regolare svolgimento della propria attività imprenditoriale.
– Distanziometro
Svariate normative regionali, relativamente al cd. “distanziometro”, stanno di fatto
obbligando i punti vendita generalisti all’eliminazione degli apparecchi da intrattenimento
e i punti vendita specializzati alla chiusura totale delle proprie attività.
Senza una adeguata pianificazione della dislocazione territoriale dell’offerta di gioco il
comparto su rete fisica rischia seriamente di sparire, con l’inevitabile incremento di forme
di gioco illegale ed ulteriori perdite dello Stato in termini di entrate erariali.
PROPOSTE SETTORE AMUSEMENT, SETTORE GIOCHI SENZA VINCITA IN DENARO
Il Settore dell’Amusement, costituito da produttori, gestori, distributori, dei soli giochi
senza vincita in denaro coinvolge migliaia di aziende italiane, con un indotto economico e
lavorativo importante per il sistema paese.
Preme sottolineare che l’Amusement, rappresenta una realtà̀ completamente differente
rispetto al mondo dei giochi con vincita in denaro.
– Autocertificazioni al posto delle omologhe
Adottare una procedura semplificata per l’importazione, la commercializzazione e
l’installazione degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro (video giochi,
gru, apparecchi meccanici, elettromeccanici, ecc.) di cui all’articolo 110, comma 7 del testo
unico delle leggi di pubblica sicurezza (regio decreto 18 giugno 1931, n. 773), basata su
autocertificazione tecnica attestante la conformità e il rispetto dei requisiti tecnici previsti.
– Riapertura del tavolo tecnico presso ADM
Riaprire il tavolo tecnico attivo da inizio 2021 al 2022 in cui Federamusement,
congiuntamente ad altre associazioni rappresentative del gioco senza vincite in denaro, si
sono confrontate per criticità, soluzioni e procedure con la Direzione Giochi e SOGEI
– Abolizione dell’ISI
Sarebbe auspicabile l’abolizione dell’imposta sugli Intrattenimenti ed il passaggio alla sola Imposta sul Valore aggiunto sugli incassi effettivamente percepiti. La natura forfettaria dell’Imposta sugli intrattenimenti, infatti, a fronte di un introito erariale
abbastanza contenuto (11 milioni nel 2019, ultimo anno di cui si dispone di dati ufficiali
ed in cui le sale sono state aperte per l’intero anno, in base ai dati Libro Blu Adm),
costituisce un freno competitivo ed un importante aggravio burocratico per il settore”. lb/AGIMEG