Fanelli (ADM): “Fermare il gioco legale vuol dire consegnarlo al mondo dell’illegalità e della criminalità organizzata”

“Il gioco è una forma di intrattenimento, la location che G.Matica ha voluto utilizzare per  questo convegno è particolarmente opportuna  perché il gioco così come il cinema sono due forme di intrattenimento sicuramente molto diverse e che attirano persone differenti fra di loro ma dobbiamo ricordarci che il gioco finché è una forma di intrattenimento non ha niente di male. Purtroppo è un aspetto che molto spesso si dimentica, anche perché c’è una sorta di bombardamento mediatico che ci pone in un atteggiamento di autodifesa”. Questo l’incipit dell’intervento di Roberto Fanelli al roadshow di G.Matica “In viaggio per il gioco” oggi a Roma per la sua seconda tappa.  “Al gioco viene data una visibilità mediatica sproporzionata rispetto ad altri problemi che comunque esistono. Dunque, il fenomeno del gioco è portato all’opinione pubblica in maniera spropositata ma questo non ci deve far dimenticare che esiste certamente un problema di gioco patologico che va affrontato. Ma la cosa che più mi preme è far capire che le dimensioni di questo problema non sono spesso e volentieri quelle che si descrivono sui media”. Secondo Fanelli, “Ogni volta che si attua una politica di espulsione del gioco legale, si fa un favore al gioco illegale. E’ da molto tempo che dico che l’opzione ‘gioco sì-gioco no’ non può esistere. L’unica opzione che può esistere è l’opzione gioco legale-gioco illegale”. “Molto spesso fra l’altro il gioco illegale fa capo alla criminalità organizzata viaggia senza regole con un  payout  per così dire fantasioso che non si cura se chi gioca è un minore oppure no, che non si cura se chi gioca è un malato oppure no e quindi non si cura delle condizioni giuridiche di chi gioca”.  “Sicuramente è meglio un gioco regolato controllato e regolamentato e che comunque crea un gettito che va destinato alla fiscalità generale, rispetto a un gioco illegale. L’importante è che il gioco non venga demonizzato e non venga messo sul banco degli imputati. La ludopatia è un aspetto che va considerato e soprattutto curato in quelle che sono le dimensioni effettive di questo fenomeno, sicuramente parliamo di un fenomeno circoscritto e che non consente di giustificare la chiusura del gioco legale”. “Se l’obiettivo è quello di tutelare la quite pubblica, tutelare i minori e i soggetti più deboli l’unica soluzione è quella di irrobustire la rete legale del gioco” ha concluso Fanelli. mdc/AGIMEG