Si sta svolgendo a Roma l’ENADA Workshop, evento organizzato da SAPAR e Italian Exhibition Group.
Il workshop dal titolo “Riforma del gioco pubblico, un’occasione da non perdere per la tutela ed il rilancio delle piccole e medie imprese” vede la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore. Al centro il riordino del comparto.
All’evento ha preso parte anche Angelo Caliendo di Eurispes che ha detto: “come istituto abbiamo dedicato numerose ricerche al settore del gioco, seguendo il percorso dell’ultimo ventennio. Oggi si parla ancora di intesa Stato-Regioni. Nel 2017 abbiamo salutato in maniera positiva la prima firma dell’intesa. Abbiamo però poi constatato che c’è stata da un lato una mancata applicazione e dall’altro ha generato dei ‘mostri’ come il distanziometro, il contenimento degli orari e un federalismo sul mondo del gioco, soprattutto fisico, in cui un operatore si ritrova a dover lavorare in una cornice europea con una Corte di Giustizia dove le sentenze sono legge che spesso disapplicano i provvedimenti nazionali e in una disomogeneità tra comuni”.
“Le nostre ricerche hanno dimostrato che il distanziometro ha riscontrato una inefficacia in contraddittorietà, in quanto la distanza dell’offerta di gioco legale dai luoghi di lavoro o di residenza del giocatore potenzialmente o realmente problematico risulta un fattore elettivo in quanto si privilegiano riservatezza e anonimato quando si ha anche solo parzialmente consapevolezza del problema. Questo è stato confermato anche da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità. Per quanto riguarda la contrazione degli orari dell’offerta, l’istituto ha segnalato il rischio che nelle fasce consentite, spesso sono quelle serali, ad una minore presenza del giocatore sociale si contrappone l’aumento del giocatore problematico creando così una sorta di area off limits. I nostri dati mostrano l’inefficacia dell’offerta socio-sanitaria e un elevato allarmismo sociale”, ha aggiunto.
“Quando si comprime l’offerta legale si rischia di ampliare l’area del gioco illegale. La discussione della riforma del settore avviene, purtroppo, in un contesto di legittimo quanto confuso dibattito culturale che investe l’area del gioco e che va ricondotto sulla realtà per evitare che si protraggano posizioni che minano l’offerta legale senza affrontare il portato socio-sanitario che emerge nell’area del gioco problematico. Il comparto del gioco pubblico coinvolge interessi pubblici, quali la sicurezza e la salute, non può prescindere da un quadro giuridico certo e chiaro dal quale si possa evincere ciò che è lecito e ciò che non lo è. Le incertezze rappresentano un incentivo a delinquere. Le restrizioni devono essere proporzionate e non discriminatorie e adeguate al perseguimento dello scopo per cui sono state introdotte. Il sistema risulta afflitto da pregiudizi di matrice ideologica e moralistica che determinano una caratterizzazione negativa di un settore dell’economia legale, fortemente regolamentato e che concorre in modo rilevante alle entrate erariale. Quando si comprimono spazio e tempo, le forze dell’ordine e la magistratura hanno sempre riscontrato l’aumento dell’attività illegale“, ha detto.
“Con l’esplosione del gioco online il peso dell’illegalità tende ad essere sempre più preponderante. Le mafie non hanno infiltrato il mercato illegale ma hanno costruito business paralleli che fondono reti territoriali e piattaforme online ubicate all’estero e sui quali hanno realizzato profitti impensabili. Per la riforma del sistema è essenziale che la discussione sull’Intesa Stato-Regioni-Autonomie locali, tenga conto delle imprese di settore e associazioni per garantire equilibrio. Il riordino deve operare per produrre un sistema più avanzato e sicuro, tenendo conto degli impatti e le conseguenze. Il gioco fisico necessita di interventi urgenti, non va messo in secondo piano. La riforma dovrebbe evitare distanziometro, il contenimento degli orari e superare il federalismo nel mondo del gioco pubblico. E’ necessario evitare la ghettizzazione dei locali di gioco pubblico, alleato essenziale per combattere l’illegalità”, ha concluso. cdn/AGIMEG