Dobbiamo osservare che il CTS appena 10 mesi fa, nella riunione dell’8 giugno 2020, indicava la “specificità tecnico-organizzativa” dei protocolli di settore che il Comitato ha approfondito, fin da allora, riscontrando i principi di declinazione dei protocolli stessi “al fine di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza coinvolta”. Sulla base del verbale del CTS del 27 febbraio scorso, in una delle ultime riunioni della precedente composizione del Comitato, sembra che l’organismo tecnico, lungi dall’evidenziare nuovi e mutati scenari legati all’emergere di focolai specifici all’interno delle sale giochi e sale bingo, abbia semplicemente mutato totalmente le proprie valutazioni del 2020.
Infatti, i protocolli di sicurezza – ed in particolare le misure e le procedure di sicurezza per la gestione del rischio COVID-19 nelle sale specializzate per l’offerta di giochi pubblici elaborate e adottate da FIPE – EGP, Federbingo ed Operbingo Italia con Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTUCS – sono rimasti identici e tuttora prevedono specifiche misure per la riduzione del rischio di contagio. Sono misure per l’eliminazione del rischio di aggregazione ed affollamento nelle sale (con l’applicazione dei protocolli il numero degli accessi è contingentato e controllato, riducendolo al 50-60% rispetto alle condizioni ordinarie) e controlli per una prevenzione generale, grazie al personale specializzato ed appositamente formato all’applicazione dei protocolli. Il giudizio espresso a fine febbraio dal CTS, per queste ragioni, si basa su di una classificazione del rischio che non ha tenuto conto della mitigazione operata dai protocolli, anche per ambienti chiusi come sono le sale. E’ quanto si legge in una nota ufficiale diramata dall’associazione Esercenti Giochi Pubblci (EGP). Nel caso specifico dei nostri ambienti di gioco c’è l’obbligo – controllato con attenzione dagli addetti – di indossare le mascherine protettive sia per i dipendenti che per i clienti; la fruizione del gioco all’interno delle sale bingo e gaming halls avviene poi unicamente in postazioni fisse, separate e distanziate. Inoltre, personale e clienti seguono percorsi tracciati e distinti per accedere e uscire dagli ambienti, azzerando in tal modo i fenomeni di promiscuità. Le misure per l’eliminazione del rischio di aggregazione ed affollamento nelle sale con l’applicazione dei protocolli garantiscono un numero di accessi contingentato e controllato (riducendo mediamente del 50-60% rispetto alle condizioni ordinarie). Il consumo di alimenti e bevande ed il funzionamento delle aree fumatori, avviene anch’esso al tavolo da gioco – con un massimo di quattro persone tutte distanziate a più di un metro – oppure in postazioni a sedere, singole, sempre distanziate e separate. Le procedure di sanificazione delle superfici di contatto e l’adozione diffusa e controllata dei DPI sono componenti essenziali dei protocolli, contribuendo a creare efficacemente condizioni di salubrità degli spazi assieme al funzionamento degli impianti di aerazione. Nel tempo intercorso dalle considerazioni del CTS di fine febbraio rileviamo positivamente che in altri Paesi europei, come ad esempio in alcune comunità spagnole, l’andamento della lotta alla pandemia ha permesso la riapertura di quasi tutte le attività economiche, comprese quelle dell’intrattenimento e dei giochi. Per questi motivi, continuiamo a mantenere una costante interazione con il Comitato tecnico scientifico volta a favorire valutazioni più approfondite ed a creare le condizioni per una rapida riapertura anche nelle nostre Regioni, con le più alte condizioni di sicurezza per il personale ed i consumatori. lp/AGIMEG