Dossier Decreto Lotterie: “Nel 2022 il saldo tra l’incasso derivante dalla vendita dei biglietti e le spese sostenute supera i 24.4 milioni di euro”

“Nel corso degli ultimi anni l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha proposto la riduzione del numero delle lotterie ad estrazione differita per la crescente disaffezione del pubblico nei confronti di tale prodotto di gioco. Le ragioni della costante tendenza negativa nell’andamento delle lotterie ad estrazione differita secondo l’Agenzia sono da rinvenirsi, da un lato, nell’incremento esponenziale delle offerte di gioco, soprattutto quelle con prospettiva di vincita immediata, dall’altro, al fatto che si è perso il senso dell’abbinamento a manifestazioni e ad eventi tradizionali. Nel corso degli anni, quindi, nel tentativo di rivitalizzare il settore delle lotterie ad estrazione differita, il numero delle lotterie è stato drasticamente ridotto fino ad arrivare, a partire dal 2011, alla scelta di indire la sola Lotteria Italia”.

E’ quanto si legge nel Dossier di documentazione per l’esame dell’Atto del Governo sull’individuazione delle manifestazioni da abbinare alle lotterie nazionali da effettuare nell’anno 2023.

“La disciplina legislativa generale in materia di lotterie è in larga parte contenuta nella legge 26 marzo 1990, n. 62 che ha modificato la legge 4 agosto 1955, n. 722. In particolare, l’articolo 1 della legge n. 62 del 1990, che ha sostituito l’articolo 1 della legge n. 722 del 1955, ha autorizzato a decorrere dal 1990 l’effettuazione di un numero di lotterie nazionali fino ad un massimo di dodici ogni anno, nonché di una lotteria internazionale. Le manifestazioni da collegare alle lotterie autorizzate sono individuate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro il 15 dicembre di ogni anno, con effetto per l’anno successivo. Sullo schema di decreto sono sentite le competenti Commissioni parlamentari che devono esprimersi entro 30 giorni dalla richiesta. Il comma 3 dell’articolo 1 della legge n. 722 del 1955 stabilisce che ai fini dell’individuazione delle lotterie nazionali occorre tenere conto: della rilevanza nazionale o internazionale; del collegamento con fatti e rievocazioni storico-artistico-culturali e avvenimenti sportivi; della validità, della finalità e della continuità nel tempo dell’avvenimento abbinato; di una equilibrata ripartizione geografica; della garanzia, mediante l’avvicendamento annuale, di lotterie per ogni gruppo di manifestazioni culturali, storiche, sportive e folcloristiche di rilevanza nazionale. Gli utili di ciascuna lotteria sono versati in conto entrata del bilancio dello Stato mentre per le lotterie abbinate a manifestazioni organizzate dai comuni, un terzo degli utili è devoluto ai comuni stessi, ma con uno specifico vincolo di destinazione: i comuni devono infatti utilizzare tali introiti per il perseguimento di finalità educative, culturali, di conservazione e recupero del patrimonio artistico, culturale e ambientale, di potenziamento delle strutture turistiche e sportive e di valorizzazione della manifestazione collegata (articolo 3, legge n. 722 del 1955). La gestione e l’esercizio delle lotterie nazionali ad estrazione differita sono riservati al Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, ora Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che vi provvede direttamente ovvero mediante una società a totale partecipazione pubblica (articolo 21, comma 6, del decreto-legge n. 78 del 2009). Come segnalato anche nella relazione tecnica che accompagna il testo, a partire dalla Lotteria Italia 2010, la gestione delle lotterie non viene espletata secondo meccanismi basati sul regime concessorio, ma direttamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli avvalendosi della fornitura di alcuni servizi da parte di Lotterie Nazionali s.r.l. ( società composta da Lottomatica Holding S.r.l., Scientific Games International Inc., Arianna 2001 S.p.A., Servizi in Rete S.r.l.,), in quanto unico soggetto, tra quelli invitati attraverso procedure selettive ristrette tra i maggiori operatori del settore, che ha manifestato il proprio interesse al riguardo. Al predetto soggetto anche per la Lotteria Italia 2021 (unica lotteria prevista per lo scorso anno, la cui estrazione è avvenuta il 6 gennaio 2022) sono state affidate con apposita convenzione tutte le attività gestionali ed operative. In particolare l’affidamento ha previsto la produzione dei biglietti, per questa edizione sia in versione cartacea che digitale, la distribuzione degli stessi presso gli esercizi non rientranti nella propria rete esclusiva, nonché tutte le attività connesse alla distribuzione nei punti vendita del concessionario medesimo, l’assistenza alle procedure di estrazione dei premi giornalieri e finali oltre al pagamento dei premi ed alla realizzazione di attività promozionali in favore della lotteria”, si legge.

“Lo schema di decreto del Ministro dell’economia e delle finanze individua per l’anno 2023, la seguente lotteria nazionale ad estrazione differita: Lotteria Italia con eventuale abbinamento a trasmissioni televisive. Il Ministero dell’economia e delle finanze, pertanto, ha ritenuto opportuno confermare per l’anno 2023 l’indizione di un’unica lotteria nazionale ad estrazione differita. Nel corso degli ultimi anni l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha proposto la riduzione del numero delle lotterie ad estrazione differita per la crescente disaffezione del pubblico nei confronti di tale prodotto di gioco. Le ragioni della costante tendenza negativa nell’andamento delle lotterie ad estrazione differita secondo l’Agenzia sono da rinvenirsi, da un lato, nell’incremento esponenziale delle offerte di gioco, soprattutto quelle con prospettiva di vincita immediata, dall’altro, al fatto che si è perso il senso dell’abbinamento a manifestazioni e ad eventi tradizionali. Nel corso degli anni, quindi, nel tentativo di rivitalizzare il settore delle lotterie ad estrazione differita, il numero delle lotterie è stato drasticamente ridotto fino ad arrivare, a partire dal 2011, alla scelta di indire la sola Lotteria Italia. Nella relazione si ricorda che in passato si è tentato di accentuare l’aspetto solidaristico attraverso l’indizione, dal 2015 al 2017, della lotteria abbinata al “Premio Louis Braille” organizzato dall’Unione Italiana Ciechi. I risultati apprezzabili realizzati nella prima edizione hanno però subito un progressivo decremento negli anni successivi ed in particolare nell’edizione del 2017. Tale ultima contrazione, legata prevalentemente alla flessione del contributo diretto dell’ente organizzatore Unione Italiana Ciechi ed ipovedenti sia nella distribuzione che nella vendita dei biglietti, ha comportato per la prima volta il ricorso all’integrazione della massa premi a carico dei fondi appositamente stanziati sul previsto capitolo del Bilancio dello Stato, per un importo pari a 90.500,00 euro, al fine di consentire una congrua attribuzione di premi oltre al primo di 500.000,00 euro già previsto con il decreto di indizione. Anche in ragione di tali risultati lo stesso ente organizzatore non ha ritenuto opportuno ribadire dal successivo anno 2018 la richiesta di abbinamento alla predetta manifestazione ad una lotteria ad estrazione differita. Per quanto concerne la Lotteria Italia i dati riferiti ai risultati degli ultimi anni comunicati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli evidenziano che dopo la costante diminuzione del numero dei biglietti venduti, e, al netto del dato del 2020, che appare fortemente condizionato dalle restrizioni derivanti dalla diffusione dell’epidemia di Covid-19, come sottolineato dalla stessa Agenzia, negli anni dal 2018 al 2022 il calo delle vendite sembra aver subito un consolidamento”, continua.

“In particolare, la decisa diminuzione delle spese che si riscontra a partire dal 2018 è riconducibile all’assenza nel tagliando della Lotteria Italia del premio della lotteria istantanea abbinata (gratta e vinci) che nelle precedenti edizioni del 2017 e del 2016 ha pesato rispettivamente per 11.389.800 e 11.647.080 euro. Nel 2022 il saldo tra l’incasso derivante dalla vendita dei biglietti (30.068.325 euro) e le spese sostenute (5.611.325,00) è pari a 24.457.000 euro. Tale importo è diviso al 50 per cento tra l’utile erariale e la corrispondente quota da destinare a massa premi (entrambi pari a 12.228.500 euro). Il risultato economico finale dell’edizione del 2022 dato dall’utile erariale (12.228.500 euro) più il rimborso delle spese generali di gestione, (601.366,50 euro), a cui va sottratta l’integrazione massa premi a carico del bilancio dello Stato (3.982.500,00 euro), è di 8.847.366,50 euro (10.381.977,10 euro nel 2021 e 6.202.417,70 nel 2020). In conclusione, la relazione redatta dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli ricorda che ai fini del mantenimento dei livelli della raccolta nel settore, ed in particolare per la Lotteria Italia, la riaffermazione delle lotterie tradizionali non può prescindere dal correlato interesse che le emittenti televisive potranno riservare nei confronti di tale gioco qualora propongano abbinamenti a spettacoli televisivi di più rilevante interesse ed in fasce orarie di maggiore ascolto. Pertanto, in base alle considerazioni sopra esposte, nonché all’analisi dei risultati conseguiti, e stante che per l’anno 2023, come per il 2022, non sono pervenute domande finalizzate all’abbinamento di ulteriori lotterie a manifestazioni o eventi, il Ministero dell’economia e delle finanze conferma anche per l’anno 2023 la sola Lotteria Italia”, conclude. cdn/AGIMEG