Divieto pubblicità gioco: Tar Lazio conferma multe per un totale di 2,3 milioni di euro di Agcom a Top Ads per aver violato il Decreto Dignità

Il Tar del Lazio ha respinto due ricorsi della società Top Ads che contestava le delibere dell’Agcom con le quali è stata inflitta una multa complessiva da 2,3 milioni di euro per la violazione dell’art. 9 del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 (convertito con legge 9 agosto 2018, n. 96), noto anche come “Decreto dignità”.

Secondo l’Agcom, Top Ads Ltd. avrebbe diffuso contenuti pubblicitari relativi al gioco d’azzardo sulle piattaforme digitali Twitter, Telegram, Twitch e TikTok, violando il divieto sancito dal Decreto dignità. La sanzione è stata emessa in seguito a segnalazioni riguardanti video pubblicati dal content creator “Spike”, i quali promuovevano esperienze di gioco su piattaforme online. L’Autorità ha ordinato anche la rimozione dei contenuti incriminati dal sito www.spikeslot.com.

Nella sua difesa, Top Ads Ltd. ha sollevato diversi motivi di impugnazione, tra cui l’incompetenza dell’Agcom, l’errata applicazione della normativa, disparità di trattamento rispetto ad altre aziende e l’eccessiva onerosità della sanzione. La società ha sostenuto che, essendo registrata a Malta, doveva essere soggetta solo alla legislazione del suo paese d’origine. Tuttavia, il Collegio ha respinto questa argomentazione, affermando che le violazioni della normativa italiana da parte di soggetti residenti all’estero possono essere sanzionate per proteggere il pubblico italiano.

La ricorrente aveva poi prospettato rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE della questione “se sia compatibile, o meno, con il principio di un divieto assoluto di pubblicità in materia di gioco lecito in un sistema normativo nazionale che prevede un regime concessorio del gioco lecito mediante rilascio di concessioni che impongono agli operatori specifici obblighi informativi, compresa la promozione del gioco legale e responsabile per contrastare il gioco irregolare”.

In merito alla natura dei contenuti oggetto di sanzione, il TAR ha precisato che non si trattava di semplici recensioni, ma di video promozionali che incoraggiavano gli utenti a partecipare a giochi d’azzardo, contravvenendo così alle disposizioni del Decreto dignità.

In conclusione, il Tribunale ha confermato l’operato dell’AGCOM, ritenendo legittime sia la sanzione di 1,6 milioni di euro e da 700.000 euro sia l’ingiunzione di rimozione dei contenuti, sottolineando l’importanza di garantire il rispetto della normativa sul gioco d’azzardo e la protezione dei consumatori italiani. ac/AGIMEG