La quarta sezione del Tar Lazio ha annullato la maxi multa di 900.000 euro che Agcom aveva inflitto, per violazione del divieto di pubblicità sul gioco, a Twitch. Il Tar ha stabilito che la multa violava: “i diritti di difesa e il principio di trasparenza e piena partecipazione al procedimento amministrativo”.
La decisione è stata presa perché l’istruttora era stata avviata nei confronti di Twitch Interactive, Twitch Italy e Amazon Europe Core, ma la multa è stata inflitta a Twitch Interactive Germany, società diversa e non coinvolta nel procedimento sanzionatorio.
Il Tar Lazio ha anche ridotto la multa, che Agcom aveva inflitto a Google, sempre per il divieto di pubblicità. Il Tar ha infatti accolto in parte il ricorso di Google facendo scendere la multa dagli iniziali 2,25 milioni di euro a 1,65 milioni di euro.
La multa riguardava ben 47 canali della piattaforma YouTube, di cui Google è proprietaria, contenenti video che avrebbero violato il divieto di pubblicità. Google ha dimostrato che 4 di questi canali non contenevano riferimenti al gioco d’azzardo. Il Tar ha quindi accolto questa richiesta, riducendo la multa iniziale. Respinta invece la tesi, sempre di Google, che prevedeva il regime di esenzione di responsabilità per gli hosting provider passivi rispetto ai contenuti ospitati sui propri siti. Il Tar ha respinto il ricorso perché “questo regime di esenzione non include i giochi d’azzardo che implicano una posta pecuniaria”. sb/AGIMEG