Scommesse, Corte di Cassazione conferma condanna per raccolta abusiva: “Attività esercitata senza concessione”

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da quattro indagati condannati dal Tribunale di Taranto e dalla Corte di Appello di Lecce per raccolta di scommesse senza concessione e autorizzazione Pubblica sicurezza. “L’attività di raccolta e pagamento di scommesse veniva esercitata del tutto indipendentemente da eventuali rapporti di concessione, associazione, o di altro tipo con società regolarmente autorizzate alla raccolta di scommesse. Si trattava – si legge nella sentenza – di rapporti diretti che si instauravano fra i giocatori e gli imputati stessi e che prescindevano completamente dall’apertura di regolari conti di gioco presso le società autorizzate”. In riferimento al contratto tra uno degli indagati e una società di scommesse regolarmente autorizzata, la Cassazione evidenzia come “il legame dell’imputato con tale società era puramente nominale, perché egli metteva a disposizione dei clienti conti di comodo intestati ad altri soggetti e raccoglieva e pagava direttamente le scommesse”. lp/AGIMEG