“L’istituto Quaeris ha svolto già 7-8 sondaggi sul tema del gioco per conto dell’Istituto Friedman. Il sondaggio è ottenuto sulla base di 700 casi che consente un errore molto limitato. Le persone intervistate hanno una forte predilezione per l’informazione e la prevenzione piuttosto che le restrizioni per contrastare il disturbo da gioco. Questa è una forte presa di posizione e lo consideriamo un dato robusto e significativo. Per quanto riguarda la conoscenza di una persona affetta da ludopatia, solo il 33,3% ne conosce una, mentre la restante parte non ne conosce nessuna. Nel quadro complessivo siamo di fronte a livello di percentuali molto basse. Le persone intervistate mettono come preoccupazione principale riguardo l’offerta di gioco al primo posto quello illegale e al secondo quello online. L’affidabilità dell’offerta di gioco legale è confermata dal 74,1% delle persone che ritengono che i rappresentanti del gioco legale siano assolutamente affidabili. Inoltre, l’81,8% ritiene che il registro di esclusione sia una buona misura. Dunque, un plebiscito. La priorità, infine, per i nostri intervistati è il contrasto del gioco d’azzardo, seguito dal miglioramento dell’attività di informazione e prevenzione e, da ultimo, la lotta al gioco patologico. Abbiamo visto che in astratto il gioco patologico sia importante per gli intervistati, ma nella realtà sono pochi i casi concreti che hanno diretta esperienza. Dunque, per questo motivo si trova all’ultimo posto”. E’ quanto ha detto Giorgio De Carlo, Direttore dell’Istituto Quaeris, in occasione del convegno “Gioco legale: la necessità di riordino” in corso a Roma e organizzato dall’Istituto Milton Friedman, con la partecipazione dell’Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici (EGP-Fipe), del Sindacato Totoricevitori Sportivi e della Federazione Italiana Tabaccai. ac/AGIMEG