“In Commissione Banche ci siamo mossi ormai da oltre un mese cercando di capire il perchè delle realtà che hanno delle concessioni statali, quindi che sono concessionari dello Stato, incontrino purtroppo grandi difficoltà con il mondo bancario. Abbiamo quindi convocato dapprima l’ABI nelle scorse settimane, ossia l’associazione delle banche per chiedere riscontro su questo. Abbiamo avuto delle risposte parzialmente condivisibili, che sostanzialmente erano incentrate sul fatto che le banche spostano sulla nostra banca centrale, sulle normative europee, il problema dicendo ‘ci gravano di responsabilità eccessive, di adempimenti eccessivi, quindi noi di fatto saremmo costretti a non lavorare con gli operatori del gioco’. Io non credo che questo possa essere una giustificazione, ma sicuramente la normativa è complessa e le responsabilità non sono ben circoscritte. Quindi bisogna coinvolgere in questo percorso anche la banca centrale, quindi la Banca d’Italia. Noi continuiamo in questa direzione, la prossima settimana udiremo in Commissione d’inchiesta banche tre importanti istituti di credito per sapere direttamente da loro le ragioni che li portano a chiudervi i conti o a non aprirveli senza motivo alcuno. Dopodiché cercheremo di capire come possiamo essere propositivi anche in Parlamento per fare una semplificazione che faciliti il vostro rapporto con le banche. Anche su questo piano noi ci siamo, non perchè avete qualcosa di particolare ma perchè siete un’Italia che lavora. Noi, ovunque c’è un’Italia che lavoro ci siamo. Dove troviamo gente che vuole essere assistita o vuole vivere nel crimine e nell’illegalità troveranno in me e in noi il primo nemico con cui confrontarsi”. E’ quanto ha detto in occasione della manifestazione a piazza Montecitorio a Roma il senatore Andrea de Bertoldi (FdI).
cdn/AGIMEG