Ddl Ludopatie: Al via l’esame per i pareri. Perplessità bipartisan su prelievo erariale per il fondo anti-dipendenze

E’ iniziato ieri presso le commissioni Cultura e Politiche dell’Unione Europea, l’esame per i pareri sul ddl Ludopatie approvato una decina di giorni fa dalla commissione Affari Sociali, competente per materia. Ieri le due commissioni hanno solo avviato l’iter, riepilogando le norme previste dal provvedimento. In commissione Cultura la relatrice Santerini (PI), ha ricordato in particolare che il provvedimento in esame “si compone di 19 articoli, che affrontano in maniera organica il contrasto e la cura della ludopatia, che coinvolge sempre maggiormente gli studenti e la fascia anziana della popolazione” Ha poi osservato che “su questo testo la Commissione cultura deve esprimere il proprio parere per i profili di competenza,  e che la competenza della VII Commissione – nel caso specifico – più che ancorarsi a specifiche disposizioni, sembra permeare trasversalmente tutto il provvedimento, in quanto viene espresso come valore culturale, pedagogico ed educativo di fondo la prevenzione ed in genere il contrasto al gioco d’azzardo patologico”. In commissione Politiche dell’UE , la relatrice Scuvera (PD) ha sottolineato “che il tema della dipendenza da gioco d’azzardo patologico viene affrontato sia dal punto di vista sanitario e sociale, sia con disposizioni di natura finanziaria, nel tentativo di regolamentare l’attività del gioco, contenerne la diffusione e affrontare le conseguenze sociali e sanitarie della dipendenza”. Al termine dell’esame ha chiesto di intervenire l’on. Vega Colonnese (M5S) che ha valutato “positivamente l’esame del provvedimento svoltosi presso la Commissione di merito, con la configurazione della dipendenza da gioco d’azzardo come patologia definita”. Ma riterrebbe “utile, in tale quadro, richiamare nel parere della XIV Commissione due specifiche questioni. La prima riguarda l’opportunità di prevedere forme di prelievo sui giochi online, con finalità di deterrenza di tale pratica. La seconda riguarda la copertura finanziaria del provvedimento, il cui importo appare rilevante, e che dovrebbe  – ad avviso del suo gruppo  – essere anche garantita da una quota della raccolta dei proventi delle giocate”. Intervenuta anche l’on. Tea Albini (PD) che ha richiama in primo luogo “la risoluzione del Parlamento europeo del 10 settembre 2013, che prevede che ciascuno Stato membro monitori i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo e adotti adeguate misure di contrasto. Tale invito non sembra tuttavia in linea né con le norme di copertura recate dall’articolo 17, né con le campagne pubblicitarie che invitano al gioco diffuse in televisione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri”. La Albini ha pertanto espresso “perplessità sulla tipologia di prelievo ipotizzato nell’articolo in questione, di tipo erariale sugli apparecchi da intrattenimento – categoria che non appare peraltro di facile individuazione – e che dovrebbe inoltre essere determinata con decreti dirigenziali del Ministero dell’economia, con procedure lunghe e complesse”. Occorre “pertanto accennare nel parere ai profili problematici delle norme di copertura”. Ha invece espresso “una valutazione positiva circa l’introduzione, che può definirsi rivoluzionaria, della norma che stabilisce l’accesso agli apparecchi di intrattenimento, ai videogiochi e ai giochi online esclusivamente mediante l’utilizzo di tessera sanitaria, al fine di controllare l’accesso al gioco ai minori di età”. L’esame del provvedimento è stato quindi rinviato. im/AGIMEG