Nella seduta di ieri pomeriggio, la Commissione Bilancio ha proseguito l’esame del ddl ludopatia, rinviato il 10 settembre scorso. Il presidente, Francesco Boccia, ha ricordato che, in data 10 luglio 2014, la Commissione ha avviato l’esame in sede consultiva del nuovo testo unificato e ha deliberato di richiedere al Governo la predisposizione della relazione tecnica, ai sensi dell’articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009. In rappresentanza del Governo era presente il sottosegretario Pier Paolo Baretta che ha depositato agli atti della Commissione due note predisposte dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, una nota predisposta dal Ministero della salute e una nota della Ragioneria generale dello Stato. Baretta ha anche sottolineato che sono stati chiesti ulteriori approfondimenti istruttori ai dicasteri competenti, con particolare riguardo al Ministero della salute, ai fini della predisposizione della relazione tecnica. Ernesto Preziosi (PD) ha invitato il rappresentante del Governo a concludere in tempi brevi la predetta istruttoria, affinché la Commissione possa concludere al più presto l’esame in sede consultiva. L’esame è stato quindi rimandato ad altra seduta.
Nella nota predisposta dall’Adm, si legge che nel 2014 le entrate erariali dei giochi sono in contrazione del 4%, con una raccolta anch’essa in diminuzione del 4,83%. “Le ragioni di questa importante riduzione – che in termini assoluti corrisponde per il solo settore degli apparecchi a circa 200 milioni annui – è da iscrivere principalmente a tre motivi:
1) la crisi economica e finanziaria che ha comportato a livello macro una riduzione della raccolta complessiva dei giochi;
2) la riduzione dell’offerta per effetto delle normative “antigioco” – in particolare l’obbligo della distanza da taluni luoghi definiti “sensibili” – introdotte da alcune regioni (Trentino Alto Adige, Liguria, Lombardia, Puglia);
3) l’aumento della tassazione, avvenuto nel corso del biennio 2012-2013 (a partire dal 2015 il Preu sulle c.d. newslot aumenterà ulteriormente di 0,3 punti percentuali) che, riducendo i margini degli operatori ha comportato la fuoriuscita dal mercato di alcuni di loro.
Basti pensare che i soggetti operanti nel settore degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento”, “si è ridotto nel 2014 rispetto al 2013 di circa 24.000 unità”. “Pertanto, ogni disposizione tendente a ridurre il numero di apparecchi”, “comportando una riduzione del gioco legale (che sovente si accompagna ad un corrispondente aumento del gioco legale), provoca una riduzione del relativo gettito”.
Il gettito derivante dalle Newslot nel 2012 è stato di 3.235 milioni di euro, valore in diminuzione nel 2013 (3.229 milioni, -0,2%) e con un ulteriore decremento stimato del 3% nel 2014 (3.134 milioni). Per quanto riguarda le Vlt, si è passati da 894 milioni di euro nel 2012, ai 1.104 nel 2013 (+23%), per arrivare ad una contrazione prevista per il 2014 del 7% (1.033 milioni). La raccolta delle Newslot è passata invece da 27,4 miliardi nel 2012, 25,4 nel 2013 (-7%) e quest’anno chiuderà con circa 24,7 miliardi (-3%). In calo anche la raccolta delle Vlt che si stima quest’anno sarà di 20,7 miliardi, in calo del 6,5% rispetto ai 22,1 miliardi del 2013. Nel 2012, la raccolta era stata invece di 22,3 miliardi. “Relativamente alle norme che prevedono modifiche tecniche sugli apparecchi (lettori di tessere sanitarie, meccanismi di autolimitazione, ed altri) – continua la nota di Adm – si segnala che le modifiche proposte comporterebbero modifiche dell’intero parco macchine, con investimenti, a carico della filiera, stimabili tra 1 miliardo ed 1,5 miliardi di euro. Inoltre, per impedire il blocco totale del gioco effettuato attraverso questi apparecchi, con perdita del relativo gettito, tale operazione dovrebbe essere attuata in un predeterminato arco temporale, non previsto dal d.d.l. in oggetto”. es/AGIMEG