Giochi, Martucci di Scarfizzi (pres. Corte Conti): “Incertezze e criticità da entrate dal settore”

“Nel corso del 2016 l’attività della Corte dei Conti in funzione ausiliaria del Parlamento si è svolta seguendo due tematiche essenziali: da un lato ha calibrato la propria attenzione sull’applicazione delle misure di settore assunte con la manovra finanziaria; dall’altro, sull’attuazione della legge di contabilità e di finanza pubblica e i riflessi della legge n. 243/2012 sul bilancio dello Stato, di Regioni e di Enti locali”. Lo ricorda il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, nella sua relazione sull’attività della Corte nel 2016, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2017. Martucci di Scarfizzi rileva che le analisi condotte “hanno evidenziato incertezze e criticità relative a diversi aspetti del sistema impositivo, in particolare nel settore delle entrate da giochi”.
Parlando della mancata riscossione delle entrate, il Procuratore Generale, Claudio Galtieri, aggiunge che “altra tematica che ha assunto rilievo nel corso dell’anno 2016 è quella afferente al diffuso fenomeno sul territorio nazionale dell’omessa riscossione di proventi pubblici”. Secondo Galtieri infatti sono ancora numerose le azioni esercitate nei confronti di esercenti di punti gioco per il mancato versamento dei proventi delle giocate. Quanto ai risultati dell’attività di esecuzione per l’anno 2016, Galtieri spiega che “non ci si può che limitare a riferire i dati comunicati dalle Procure Regionali in base al monitoraggio, attinti, ad oggi, per quel che rileva, sotto il precedente regime. Essi indicano che nel quinquennio 2012-2016 gli importi recuperati in esecuzione delle sentenze di condanna definitive sono giunti a circa 220 milioni di euro (213 milioni di euro nel quinquennio 2011-2015 e 208 milioni di euro 2010-2014 ed in costante aumento rispetto ai periodi precedenti) a fronte di condanne su decisioni di I grado che, nel medesimo periodo, ammontano a circa 3,587 miliardi di euro in I grado (3.754.456.379,24 nel periodo precedente, comprensivi degli oltre a 2,4 miliardi per una sola condanna nel 2012 della Sezione Lazio) e a circa 754 milioni di euro in II grado (646.099.373,94 euro nel periodo precedente). Il dato sul quinquennio è un valore assoluto, ma influenzato dalla decisione della Sezione terza di appello n. 68 del 6.2.2015 intervenuta in parziale riforma della sentenza della Sezione giurisdizionale Lazio (n. 68 del n. 214 del 17.2.2012) nei riguardi di quelle società concessionarie del servizio pubblico di attivazione e conduzione operativa della rete per la gestione telematica del gioco lecito con vincite in denaro mediante apparecchi che non avevano definito in maniera agevolata la condanna di I grado, e che sono state condannate per un ammontare di 407 milioni di euro (erano stati circa 1.317 milioni di euro in primo grado su circa 2,4 miliardi complessivi) per il danno erariale cagionato in ragione della violazione degli obblighi della concessione”. dar/AGIMEG