“La situazione epidemiologica è in costante evoluzione. E’ sotto gli occhi di tutti che il quadro attuale segnali una mutazione di fase: nel mondo i contagiati sono 35 milioni e più di 1 milione di persone è deceduto a causa del Covid-19”. E’ quanto afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza, durante le sue comunicazioni alla Camera sul nuovo DPCM e sull’evoluzione dell’epidemia da Covid-19. “Dopo una lunga fase in cui i governi hanno eliminato progressivamente le limitazioni – prosegue Speranza -, ma ora in tutti i paesi europei c’è un’inversione di tendenza che coinvolge anche l’Italia, anche se per ora abbiamo dati migliori. Sarebbe sbagliato pensare di essere fuori pericolo. Penso che dobbiamo essere consapevoli che la situazione sta peggiorando e sta accadendo da ben 9 settimane. Ora, c’è anche una novità in questa seconda ondata: manca il criterio di territorialità, poiché non ci sono più porzioni di territorio molto più colpite ma adesso la crescita è diffusa e generalizzata che tocca luoghi che non erano stati colpiti in precedenza. Servirà ripristinare la massima cooperazione tra Stato e Regioni e creare un livello di coordinamento ancora più forte. I buoni risultati sono figli degli atteggiamenti e comportamenti della nostra comunità nazionale, ma questi non sono risultati acquisiti poiché la sfida è ancora aperta e bisogna rimanere sulla linea della prudenza. Per questo il governo ha valutato la necessità di prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021. Ritengo che nel prossimo DPCM dobbiamo essere prudenti e confermare le misure essenziali che, fin qui, ci hanno permesso di convivere con il virus e dare un primo segnalo di rafforzamento delle misure. Le tre regole fondamentali nel DPCM sono: il corretto utilizzo delle mascherine e l’obbligo di indossare anche all’aperto in tutto il territorio nazionale. Distanziamento sociale di 1 metro e divieto di assembramenti, con il nostro impegno ad aumentare i controlli in tal senso. Infine, il terzo punto riguarda la corretta igiene personale e in special modo delle mani. Su queste regole c’è la piena condivisione della comunità scientifica internazionale. Oggi, in Italia ci sono 58.900 persone che sono risultate positive al Covid-19 mentre ad agosto erano solo 12.000. Ciò dimostra che c’è un salto in avanti dell’epidemia. Questi numeri sono ancora sostenibili per il nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma non possiamo sottovalutare la tendenza e dobbiamo mantenere grande prudenza. L’altra novità della situazione attuale è l’abbassamento dell’età mediana dei contagiati che ora è a 41 anni, mentre nei mesi più difficili della primavera si trovava vicino ai 70 anni. La riapertura delle scuole è stata una decisione giustissima e i dati fino ad ora mostrano un impatto basso sulla curva dei contagi. Stiamo rafforzando la nostra capacità di testing, siamo arrivati a 120.000 test al giorno. Stiamo lavorando senza sosta nella ricerca del vaccino, ma proseguiamo anche nella ricerca di cure efficaci per combattere il virus. Ciò segue l’esigenza di avere la massima sicurezza per i nostri cittadini. C’è bisogno di tempo, ma sicuramente questi strumenti arriveranno, però dovremo affrontare ancora vari mesi di convivenza con il Covid-19 senza questo tipo di strumenti. Il messaggio che voglio mandare è che dobbiamo alzare il nostro livello di guardia e credo che i prossimi mesi non saranno facili, ma la ripresa economica passa solo dalla sicurezza sanitaria”, conclude il Ministro. ac/AGIMEG