Consiglio dei Ministri: via libera al disegno di legge che proroga la Riforma Fiscale fino a dicembre 2025. Più tempo per il riordino del gioco fisico

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un disegno di legge che introduce modifiche alla legge 9 agosto 2023, n. 111, recante delega al Governo per la riforma fiscale.

Il testo proroga dal 29 agosto 2025 al 31 dicembre 2025 il termine entro cui il Governo può esercitare il potere di delega previsto dalla legge 9 agosto 2023, n. 111, in materia di riforma del sistema fiscale e, di conseguenza, il termine per l’adozione dei decreti correttivi e integrativi al 31 dicembre 2027.

Questi quattro mesi in più, circa 120 giorni, consentiranno al gruppo di lavoro coordinato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo di portare a termine le attività già avviate su alcune parti della riforma.

Tra queste anche il riordino del gioco fisico, che contiene le norme per definire le distanze minime tra punti gioco e luoghi sensibili, specifiche su negozi certificati e non, la riduzione degli apparecchi da intrattenimento e dei punti gioco.Consiglio dei Ministri

Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri, inoltre, modifica un principio di delega, prevedendo la possibilità di rendere applicabile anche ai tributi delle regioni e degli enti locali la disciplina fissata dal codice della crisi d’impresa in materia di transazione fiscale e quella relativa agli accordi sui debiti tributari e in materia di concordato nella liquidazione giudiziale e nell’ambito della procedura di regolazione della crisi o insolvenza del gruppo, nonché di introdurre analoga disciplina per l’istituto dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.

Infine, introduce un nuovo principio di delega che demanda al legislatore delegato: la disciplina dell’ordinamento, dello stato giuridico e del ruolo dei magistrati tributari, uniformandoli, in quanto compatibili, a quelli della magistratura ordinaria; la previsione, fatte salve le prerogative dell’avvio del procedimento disciplinare in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri o al Presidente della corte di giustizia tributaria di secondo grado nonché quelle decisorie del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria, delle fattispecie disciplinari con le relative sanzioni e procedure e del regime delle incompatibilità, della dispensa dal servizio e del trasferimento di ufficio. cdn/AGIMEG