Il titolare di un’attività di giochi ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per contestare la sentenza del Tar dell’Emilia Romagna che aveva imposto la chiusura all’esercizio per la mancata distanza minima da un cosiddetto ‘luogo sensibile’.
I giudici di Palazzo Spada hanno stabilito che “con riguardo alla presente vicenda, non risulta ancora definito (alla luce della specifica disciplina comunale di riferimento) il luogo in cui delocalizzare l’attività in questione. Ritenuto nella particolare fase cautelare, tenuto conto del bilanciamento dei contrapposti interessi, che deve essere assegnata prevalenza all’interesse commerciale sotteso al mantenimento dei livelli occupazionali al solo fine di potere accertare (sollecitando in tale senso anche le parti) l’effettiva sussistenza di una localizzazione alternativa nel territorio comunale“.
Per questi motivi è stata accolta dal Consiglio di Stato la domanda di sospensione degli effetti della sentenza impugnata e fissata l’udienza di merito nel primo trimestre del 2023. ac/AGIMEG