Comma 7, associazioni di categoria pronte ad impugnare il nuovo decreto

Non saranno sempre “mazzate” le notizie che vengono rese pubbliche relativamente al gioco! E meno male, si potrebbe anche aggiungere… meno male anche che esiste il comparto nel gioco del puro intrattenimento che, contrariamente a “suo fratello maggiore gioco d’azzardo” ha passato un’estate serena anche se l’autunno, invece, si sta rappresentando non piacevole neppure per il puro intrattenimento. Infatti, dopo il via libera da parte di Bruxelles al nuovo decreto sui comma 7, la vita e le ricadute sul settore non saranno favorevoli, anzi. Le società che operano nella produzione, importazione e distribuzione di giochi non di casino online ma di pur intrattenimento per i pubblici esercizi vedranno, ovviamente, una notevole flessione degli introiti ed, in ogni caso, complicazioni reali nella valutazione degli investimenti futuri. Questo a seguito dell’aggravarsi dell’iter burocratico nella sua applicazione delle norme, nei costi ed operatività, nelle restrizioni sempre maggiori e relative alle omologhe degli apparecchi meccanici ed elettromeccanici: senza dimenticarsi dei nulla osta che non stanno rendendo certamente la vita facile a nessuno. Infatti, le associazioni di categoria hanno intenzione di impugnare il decreto che si sta mettendo di traverso alle attività ludiche, e questo non sarà purtroppo un incentivo per gli investitori che stanno ben pensando di non investire nel comparto del puro intrattenimento, come peraltro nell’altro comparto -ancora più compromesso- del gioco d’azzardo “maggiore”. Bisognerà, prima di “strapparsi i capelli”, comunque, aspettare che ciò che è stato inviato a Bruxelles, relativo alla legge primaria, vada in discussione e dia qualche risposta al settore. Quello che si denota maggiormente, e quello che più rammarica gli operatori, sia del puro intrattenimento che del gioco d’azzardo, è la superficialità con la quale le istituzioni emettono leggi o leggine quando le rivolgono al settore ludico, cosa che non fanno con altri settori. E questo dà proprio la sensazione che si voglia lasciar andare il tutto come va ora, abbandonandolo “al suo destino” che non è certamente dei migliori né dei più rassicuranti. Tecnoplay, una delle principali aziende che si occupa del settore del puro intrattenimento, non può esimersi dal considerare che i costi per le nuove omologazioni dei prodotti andranno ad incidere fortemente sul comparto che, in precedenza, non doveva preoccuparsi anche di questo “orpello”. Ci saranno ripercussioni veramente sostanziose, così come si stanno aspettando ulteriori tassazioni sia sul nuovo che sulla messa in regola dell’attuale “parco macchine”. Si spera, a questo punto, che i Monopoli di Stato si “mettano una mano sulla coscienza” e che si rendano conto che il comparto di puro intrattenimento non è così “ricco” da poter affrontare tanti aumenti e tante tassazioni e che, quindi, sarebbe opportuno usare politiche economiche non molto aggressive che avrebbero effetti contrari ed andrebbero, sopratutto, a distruggere definitivamente il settore del divertimento puro e sano. Forse potrebbe essere una nota positiva quella dell’introduzione del gioco da divertimento online, prevista dal decreto, che potrebbe forse equiparare il divertimento delle sale giochi a quanto succede nel resto del Mondo, e questo affinché il settore del gioco nazionale non sia sempre l’ultimo fanalino di coda! red/AGIMEG