Codere Italia, convegno “In nome della legalità”. Gli interventi di Pedrizzi (ex senatore), Napoli (sindaco Salerno), Baselice (Osservatorio Campania DGA), Cosentino (cons. comunale), Grandinetti (Asl Salerno) e Garofalo (GdF)

“Le ricerche condotte da università, enti pubblici e istituti indipendenti non vengono tenute in considerazione dalla politica. Circola una bozza di riordino del settore del gioco, ma non si conosce il contenuto. L’unico documento disponibile è quello prodotto dall’Agenzia delle Entrate, sul quale la filiera si è espressa in maniera favorevole. Tuttavia, c’è un rimpallo tra Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il MEF e la Conferenza Stato-Regioni che puntualmente boccia i documenti prodotti, costringendo il procedimento a ricominciare da capo. Tutto senza interpellare il settore. Si parla tanto di trasparenza e partecipazione, ma in questa vicenda non vengono coinvolti settore ed operatori”. E’ quanto ha dichiarato Riccardo Pedrizzi, presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato dal 2001 al 2006 durante il convegno “In nome della Legalità – Senza regole non c’è gioco sicuro”. Pedrizzi ha sottolineato che: “Non si può più tollerare l’inerzia istituzionale di fronte a un comparto che chiede regole chiare, tutela per i consumatori e rispetto per il lavoro di migliaia di operatori”.

“Le restrizioni proposte da alcune regioni dal punto di vista scientifico e dottrinale non hanno ragione di essere. La Regione Campania è stata previdente è ha risolto da tempo questi problemi. Mi chiedo perchè non si prende esempio da queste Regioni per poter normare al meglio a livello nazionale tutto il settore. L’auspicio è che si arrivi a un accordo bipartisan tra maggioranza e opposizione, per varare finalmente il riordino del gioco. Negli ultimi tempi c’è stato uno spostamento del gioco dal canale fisico a quello online. A tutela del giocatore non possiamo trascurare questo spostamento. Le regioni guidate dal centrodestra dovrebbero unirsi per trovare una soluzione comune. Si tratta di un problema che si trascina da oltre 20 anni”, ha concluso.

“La Regione Campania ha adottato normative restrittive sulla dislocazione delle sale da gioco. Il Comune di Salerno ha adottato un’ordinanza che prevede la chiusura delle sale in prossimità degli istituti scolastici negli orari di entrata e uscita. Importante un confronto e azione coordinata contro i rischi del gioco patologico, un’azione nelle scuole, informazione ampia e documentata e delle azioni concertate con le strutture dello Stato per promuovere la conoscenza”, ha sottolineato il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli. “Siamo a disposizione per capire cosa si può fare materialmente. La lotta alla ludopatia non ha colore politico, va fatta come dettato etico individuale e responsabilità dei singoli. Con il gioco online la situazione si complica, tramite il cellulare può essere sempre fruibile. E’ importante condurre una battaglia comune per trovare le contromisure da metter in atto”, ha concluso.

“La Campania è ai primi posti per conti attivi nel gioco online e al secondo posto per quanto riguarda il volume del gioco fisico. La nostra Regione in merito al comportamento a rischio tra i giovani è al 6,3%, ben al di sopra della media nazionale del 3,8%”, ha detto Aniello Baselice, presidente dell’Osservatorio regionale della Campania sul D.G.A. “La Campania è però la regione con il maggior numero di utenti in carico ai servizi pubblici per la cura del gioco d’azzardo patologico, un quinto del dato nazionale. Abbiamo 3.300 utenti seguiti da 45 Sert della Regione. L’ASL di Salerno risulta essere tra le più attive”. “L’Osservatorio regionale non è un organismo di semplice studio. Ha un ruolo attivo nell’attuazione della legge regionale, è un vero playmaker. E’ una situazione complessa. L’Osservatorio lavora su obiettivi precisi, a stretto contatto con portatori di interesse differenti, anche con imprenditori del settore del gioco. Questo permette di lavorare su una formazione diffusa degli operatori del gioco. Si tratta di uno degli obiettivi per il 2025. La didattica a distanza permette a un maggior numero di operatori di poter usufruire della formazione. È previsto anche un secondo livello di formazione, destinato a coloro che diventeranno formatori. La formazione è presidio di legalità. E’ necessaria però una formazione strutturata, servono figure competenti. L’online è una grande sfida. Le indagini condotte da IPSAD, Nomisma e Moige indicano un calo nella percezione del rischio tra i ragazzi. In parallelo, c’è un 49% di addetti del settore che non controlla l’età dei giocatori. Nelle sale gioco, il 59% del personale verifica l’età dei giovani. Tra i venditori generalisti, il 43% dei ragazzi afferma che può acquistare tranquillamente il gioco. La tutela della salute deve coniugarsi con la responsabilità sociale di impresa. L’Osservatorio sta lavorando anche per offrire un contributo nel contrasto alle attività illegali, alle infiltrazioni della malavita. Come Osservatorio possiamo potenziare la comunicazione, siamo costruendo una nuova campagna di comunicazione sociale, realizzata con il Corecom, che sarà inaugurata nel mese di giugno. Il 22 maggio si terrà un incontro con tutte le realtà dei servizi pubblici e associazionismo per rilanciare una necessità di progetti integrati di intervento e ascoltare le esperienze già in atto su intervento e prevenzione. Infine, è in via di completamento un progetto per l’attivazione di un sistema multimediale di aggancio. Entro fine maggio o inizio giugno, sarà presentata l’indagine epidemiologica regionale con il CNR, con dati reali su cui discutere”, ha concluso.

Vittoria Cosentino, Consigliera Comunale ha sottolineato che: “La comunicazione non è sempre semplice, confluiscono infatti in questa attività vari interessi. La legalità non è solo ciò che ammesso e ciò che è vietato, ma anche la capacità di promuovere scelte responsabili che abbiamo ricadute non solo sulla persona ludopatica ma anche sul contesto sociale e familiare. Sono necessarie misure di prevenzione. Come ASL abbiamo coordinato interventi di formazione e sensibilizzazione direttamente nei punti gioco, con l’obiettivo di intercettare situazioni a rischio. Non è un lavoro semplice, richiede una corresponsabilità tra famiglie, scuole, associazioni di volontariato e istituzioni che devono fare la loro parte. La comunicazione gioca una partita strategica, soprattutto nell’indurre comportamenti virtuosi”.In nome della legalità Codere

“Il gioco è sempre esistito. Il meccanismo della dipendenza è stato definito come l’attivazione diretta del sistema celebrale della ricompensa che è coinvolto nel rafforzamento nei comportamenti e nella produzione dei ricordi. Quindi le sostanze o i comportamenti producono un’attivazione intensa del sistema di ricompensa che normali attività possono essere trascurate. Parliamo di dipendenza patologica quando la persona rinuncia di fare cose importanti per attivare le azioni che danno gratificazione. La consapevolezza del giocatore compulsivo arriva quando c’è un momento di rottura con la famiglia”, ha aggiunto Antonietta Grandinetti, Direttore Dipartimento Dipendenze Asl Salerno. “Il problema che si vuole affrontare è quello di favorire l’accesso precoce alle cure e consentire, per coloro che sviluppano comportamenti additivi, una richiesta di aiuto precoce, anche con la consulenza con gli esperti. C’è bisogno di nuove azioni di chi fa una politica sanitaria per fronteggiare il gioco online. L’accesso ai nostri servizi è anonimo e gratuito. Il Decreto Balduzzi ha fatto rientrare il disturbo da gioco nei Lea. Non è normato tuttavia l’avvio nelle strutture riabilitative”.

Marco Garofalo, Comandante del Gruppo Tutela Finanza Pubblica del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, ha aggiunto: “Le Fiamme Gialle sono impegnate in prima linea per fronteggiare gli illeciti legati al settore. Si tratta di un comparto ad elevato dinamismo, con un numero crescente di consumatori. Nel 2020 il gioco online ha superato il fisico. La Finanza ha nei confronti del settore un approccio multidisciplinare, tramite un monitoraggio fisico e virtuale del territorio. Inoltre, la Finanza attua indagini di polizia giudiziaria, sia di iniziativa sia delegate dalla procura. Infine, per la legge 231 del 2007, la Guardia di Finanza è deputata al controllo dei soggetti che prestano attività di servizio, come concessionari online o centri scommesse, in materia dell’adeguata verifica della clientela o della segnalazione di operazioni anomale. Queste segnalazioni spesso non vengono fatte. La Finanza è anche in prima linea nel contrasto all’evasione fiscale. Il gioco per come strutturato si presta al reato di riciclaggio. La criminalità ricicla il denaro proveniente dalle attività illecite nel settore. Tale reato si struttura in tre fasi. La prima fase è il placement, ossia il piazzamento dei proventi illeciti nel mercato del gioco, sia fisico sia online. La seconda è il layering, tramite la giocata impiego il denaro illecito. La terza è l’integration, la vincita viene reimmessa nell’economia reale”

“Recentemente si sta sviluppando il fenomeno del chip dumping, che si gioca nel poker online. Avviene tra soggetti che si conoscono e che devono reimpiegare il capitale illecito. Ognuno crea un profilo online tramite documento legale ed entra nel gioco. Tutti giocano conoscendo le carte dell’altro. Le partite sono truccate. Chi ha il capitale illecito quando è sicuro della vincita di un altro fa la giocata ingente. Il capitale si sposta così tra i partecipanti del gioco e viene ripulito. La Guardia di Finanza è impegnata nel perfezionare costantemente le tecniche investigative in questo specifico settore. Questo sforzo deve essere condiviso da tutti gli attori del sistema. Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”, ha concluso. cdn/AGIMEG