“Società civile e imprese sono state colpite dal Covid-19. Rilevanti sono le risorse pubbliche necessarie per gli investimenti e il sostegno di produzione dei fattori dei consumi. Si aprono così spazi alla corruzione e agli illeciti. E’ un contesto in cui la criminalità finanziaria cerca di prosperare: la possibilità di guadagno e di controllo del territorio. Per impedire che ciò avvenga ognuno deve fare la propria parte a produzione della legalità. Per fronteggiare i rischi tutti gli attori privati e pubblici dovranno lavorare per affinare i presidi antiriciclaggio e perchè siano ancora più efficaci”. E’ quanto ha detto il direttore dell’Uif, Unità di informazione finanziaria per l’Italia, Claudio Clemente in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. “La Uif fa da collegamento tra i soggetti che presentano le segnalazioni di operazioni sospette, quindi i presidi delle legalità sul mercato che sono numerosi, tra queste anche gli operatori di giochi. Oggi riceviamo oltre 105 mila segnalazioni, con un aumento di oltre l’8% nel 2019 rispetto al 2018. Dopo il primo semestre di quest’anno le segnalazioni sono ancora in aumento, questo dimostra un cambiamento della cultura antiriciclaggio. Le comunicazioni delle operazioni sospette partono dai segnalanti o dall’Amministrazione Pubblica. Poi le analizziamo e le distribuiamo agli organi investigativi, collaboriamo con l’Autorità Giudiziaria e con la Direzione Nazionale Antimafia. Le informazioni vengono approfondite e approdano all’interno della parte dell’investimento dei reati. Siamo al centro di questo sistema”, ha aggiunto. “Con le Dogane abbiamo un rapporto, rappresentato dalla Comunicazione Dogane, riguardante i passaggi di denaro contante alle frontiere. Il tavolo Tecnico ha consento alla Uif di avere rapporto con l’Agenzia delle Dogane che in questo momento non sono consentiti dalla normativa antiriciclaggio e aggiunge una serie di vantaggi nell’ambito di perseguimento dei reati collegati a traffici ed etnie presenti sul territorio che usano il denaro per evadere il fisco ed effettuare traffici non controllati”, ha detto. “La tracciabilità della moneta virtuale non è sempre certa e scontata. La nostra attenzione è sugli operatori. La nostra forza è la capacità degli operatori di collaborare con noi per intercettare i fenomeni di riciclaggio, lo stiamo facendo come abbiamo fatto con banche e operatori di gioco. Creare cultura, interesse e obbligo di collaborare per il contrasto al riciclaggio e alla criminalità”, ha sottolineato. “Tutti i sistemi europei dovrebbero avere lo stesso livello di contrasto del riciclaggio. Un altro argomento è quello di una piattaforma che opera sui Bitcoin. La possibilità è quella di chiudere i siti, come si fa con i giochi, che operano senza licenza o che non rispettano le norme nazionali. Ma questo va affrontato dal Legislatore. Per quanto riguarda il gioco d’azzardo e i passaggi di proprietà, in questi giorni abbiamo visto una situazione abbastanza anomala che colpisce le società di giochi, cioè versamenti di contanti su conti di società che teoricamente non dovrebbero operare dal momento in cui la gente è a casa. Molto probabilmente non è l’operatore che sta versando i soldi o sta giocando. Cosa c’è sotto? Il sospetto è che si stia riciclando in queste attività è molto forte, così come il sospetto che ci sia un passaggio di proprietà delle strutture imprenditoriali che potrebbe determinare questo tipo di giro di fondi che vanno sulla società e non sul proprietario. Questo fenomeno si è sviluppato in maniera forte in questo periodo”, ha concluso. cdn/AGIMEG