Riaprire o tenere chiuse le sale: Movimento 5 Stelle, Le Iene, RaiUno. Che battaglia sul gioco legale!

Un fuoco di paglia o sta veramente cambiando il vento? E’ questa la domanda che gira tra gli addetti del settore del gioco pubblico dopo gli ultimi accadimenti. Nell’ultima settimana si sono infatti susseguiti dei fatti che hanno destato scalpore ed interesse. Il 25 marzo tre senatori del Movimento 5 Stelle presentano una interrogazione parlamentare per difendere il gioco pubblico dalla discriminazione delle banche. Nella nota dei senatori MS5 viene anche riportato che: “Le piccole e medie imprese della filiera del settore sono quelle che presidiano il territorio, creano posti di lavoro (stimabili in oltre 150.000 all’inizio della pandemia) e assicurano la capillarità e la regolarità dell’offerta sul territorio”. Una presa di posizione, confermata anche dal senatore Mario Turco ad Agimeg, che destò grande interesse perché per la prima volta dei rappresentati del Movimento 5 Stelle si erano schierati dalla parte del gioco pubblico.

Insomma il vento della politica non era più totalmente contrario al settore. Ma poi ecco arrivare la doccia fredda di Uno Mattina (RaiUno). Nella trasmissione del 29 marzo vengono infatti riproposti dati (sbagliati o incompleti ndr) sulla questione che il gioco provochi danni a persone e famiglie. Un ritorno al passato, con il solito attacco mediatico strumentale, fuorviante e scorretto, dove la chiusura delle sale è un evento sopportabile e giusto.

Ma il 30 marzo ecco arrivare un’altra sorpresa per i 150mila lavoratori del gioco pubblico. Ad occuparsi della situazione che stanno vivendo lavoratori ed aziende del settore è un servizio della trasmissione Le Iene, in onda su Italia Uno. Le Iene non erano mai state tenere con il settore, proponendo spesso servizi contro il gioco pubblico. Ieri sera, per la prima volta, è andato invece in onda un servizio di segno opposto. E’ stato dimostrato come la chiusura di sale, sale scommesse e sale bingo abbia permesso al gioco illegale, gestito dalla criminalità organizzata, di recuperare spazi come denunciato anche dal direttore dell’ADM Marcello Minenna. Nel servizio interventi di Nicola Porro (giornalista Rete 4), Cafiero De Raho (Procuratore Nazionale Antimafia) e di Riccardo Sozzi (Ad Romagna Giochi), Antonia Campanella (Pres. Emi Rebus) e Vito Palo (Coordinatore e Tesoriere CNI) durante la grande manifestazione di Roma del 18 febbraio scorso. Un servizio che ha dimostrato con i fatti come la chiusura delle attività di gioco legale abbia favorito il gioco illegale.

Una battaglia politica e mediatica sulla riapertura delle sale che, fino a poco tempo fa, sembravano essere state lasciate sole mentre oggi, grazie all’impegno di tante persone, iniziano ad avere accanto quella verità che meritano e quel rispetto al quale hanno diritto. In tal senso ricordiamo che tutte le sale dispongono di protocolli molti più stringenti di quello che prevede la normativa, come dimostrato dal servizio di Agimeg, in grado di offrire le massime garanzie di sicurezza per il personale e gli utenti.  ff/AGIMEG