Ceferin (Uefa): “Meglio giocare a porte chiuse che non farlo affatto”. FIGC, consegnato ai Ministri Spadafora e Speranza protocollo su ripresa allenamenti. Rinviata al 2021 la 68esima Rolex Giraglia

Il Coronavirus continua a sconvolgere il mondo dello sport. “La priorità è la salute di tifosi, giocatori e dirigenti. Credo ci siano opzioni che ci possano permettere di ricominciare campionati e coppe e di portarli a termine. Potremmo dover riprendere senza spettatori, ma la cosa più importante credo sia giocare le partite. In tempi così duri si porterebbe felicità alla gente e un certo senso di normalità anche se le partite si potranno vedere soltanto in tv. Meglio giocare a porte chiuse che non farlo affatto. Le misure saranno per un periodo limitato, nel tempo si tornerà alla normalità. Vedremo ancora stadi pieni, ne sono certo”, ha detto il numero uno dell’Uefa Aleksander Ceferin, intervistato dal Corriere della Sera. “Se le misure di sicurezza verranno rispettate e se le autorità daranno luce verde, gli allenamenti potrebbero riprendere come il resto. Per le gare servirà un ulteriore consenso, ma è presto per dire che non possiamo completare la stagione. L’impatto sarebbe terribile per club e leghe. Possiamo terminare, ma dobbiamo rispettare le decisioni delle autorità e aspettare il permesso per tornare a giocare”, ha aggiunto.

E’ stato consegnato dal presidente federale, Gabriele Gravina, ai ministri dello Sport e della Salute, Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza il protocollo contenente tutte le disposizioni per la ripresa in sicurezza degli allenamenti delle squadre di calcio, studiato dalla commissione medico scientifica della Federcalcio con l’aiuto di esperti del settore. Le linee guida tracciate dal protocollo sanitario di garanzia prevedono che le squadre potranno tornare al lavoro ma con rigidi criteri di sicurezza: i giocatori verranno costantemente monitorati e i contatti con l’esterno dovranno di fatto essere azzerati.

“Ci sono due correnti di pensiero: quella per la quale si dovrebbe chiudere tutta l’attività collegata al mondo dello sport e c’è una corrente che porto avanti che è quella di continuare. Non posso essere il becchino del calcio italiano. Quella di fermarsi è una responsabilità che lascio al governo. Farlo oggi sarebbe un disastro. Se il calcio non riparte ci sarebbe un pesante impatto negativo, sul settore ma anche sul Paese, visto che movimentiamo circa cinque miliardi”. E’ quanto ha detto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, intervenuto a Che tempo che fa su Rai Due.

“Le proposte avanzate dalla Lega Pro sono totalmente non condivisibili e irricevibili, sia per la scelta unilaterale di interrompere il campionato, sia per i meccanismi previsti di passaggio di categoria”. E’ quanto ha sottolineato la Lega B Mauro Balata in seguito al direttivo della Lega Pro che ha deciso di proporre all’assemblea del 4 maggio lo stop della stagione della serie C. “E’ necessario l’intervento del presidente Federale per preservare le ragioni di tutte le componenti, riconducendo il tema nella sede federale deputata’, ha aggiunto.

“Il mondo sportivo italiano si prepara ad affrontare la Fase 2 dell’emergenza COVID-19 e la ripresa delle attività, nel pieno rispetto delle attuali disposizioni di tutela di salute. Il CONI, incaricato dal Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha chiesto alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate e agli Enti di Promozione Sportiva di raccogliere elementi di valutazione, istanze e esigenze di ciascun organismo sportivo riconosciuto in modo da produrre un documento di sintesi da porre a disposizione del Ministro e del suo Ufficio di Gabinetto affinché si possano adottare le determinazioni più opportune”, ha fatto sapere il CONI in una nota ufficiale. “L’emergenza epidemiologica sta mettendo a dura prova l’attività di Federazioni, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione e, soprattutto, la sopravvivenza di migliaia di associazioni sportive e società dilettantistiche che costituiscono la spina dorsale del movimento sportivo nazionale che dovrà affrontare nell’immediato futuro sfide non facili e complicate. A partire dalla necessità di assicurare la ripresa degli allenamenti e delle attività sportive, nel rigoroso rispetto delle precauzioni e delle misure imposte dalla straordinaria emergenza sanitaria in corso e tenuto conto delle specificità e della natura di ogni singola disciplina sportiva. In particolare, il CONI ha chiesto ai vari organismi sportivi di fornire, entro il 23 aprile, le varie informazioni, segnalando, attraverso un apposito questionario, l’incidenza dei fattori di rischio per le diverse aree ed attività, legati al sito sportivo, al sito di allenamento, al sito di gara e all’eventuale presenza di pubblico. Con il Paese che si prepara a fronteggiare la Fase 2, anche lo sport italiano vuole farsi trovare pronto, mettendo al primo posto la salute delle proprie atlete e dei propri atleti e di tutti i protagonisti coinvolti”, ha concluso.

L’allenatore Paulo Fonseca e i calciatori della Roma hanno deciso di rinunciare a quattro mesi di stipendi per aiutare la società giallorossa a superare la crisi economica che ha colpito il mondo del calcio.

Ripresa degli allenamenti a partire dal 4 maggio, con controlli medici, lavori in gruppi ristretti, ritiri chiusi. Così in Spagna si pianifica il ritorno in campo, come riporta El Mundo Deportivo. Grandi perplessità sul rientro sono state avanzate dal Bercellona.

A causa dell’emergenza Coronavirus si è concluso con anticipo anche il campionato Figc Dcps, Federazione Italiana Giuoco Calcio – Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, su tutto il territorio nazionale.

E’ stata rinviata al 2021 la 68esima Rolex Giraglia, regata organizzata dallo Yacht Club Italiano in collaborazione con lo Yacht Club Sanremo e con il patrocinio della città di Sanremo, in programma tra Saint-Tropez e Genova. cdn/AGIMEG