Castaldo (AD Microgame): “La nuova regolarizzazione del gioco online moltiplica i costi e va a penalizzare un canale distributivo innovativo come i PVR. Anche per questo abbiamo deciso di fungere da polo di aggregazione per gli imprenditori medio-piccoli. Il gioco sostenibile va sviluppato con processi strutturali”

Si è svolta nell’ambito dell’IGE – Italian Gaming Expo – 2025 la Tavola Rotonda “Industria del gioco d’azzardo 2025: strategie per una crescita sostenibile e l’innovazione”. E’ intervenuto anche Marco Castaldo, Amministratore Delegato Microgame.

“Noi ci siamo lanciati nel campo dell’IA per fare degli interventi sulla struttura attuale del prodotto e sviluppare delle capacità produttive. Abbiamo sviluppato il nostro sistema, a livello interno, di individuazione di prevenzione di comportamenti di gioco problematici. La nostra vetrina casinò aveva già una ricerca intelligente, ma ora stiamo andando verso una fase 2.0. Non avrei mai pensato di creare in casa questo tipo di sistemi, ma l’IA ti permette di fare delle cose che non avresti mai immaginato. C’è però anche un risvolto negativo: i prodotti dell’IA sono facili da replicare, quindi ci sono cose che non verranno sostituite”, ha sottolineato.

“Noi viviamo in un contesto in cui la legislazione influisce tantissimo anche sul tema dell‘innovazione tecnologica. La cappa della regolamentazione che in Italia è estremamente tecnica limita molto, quindi è importante individuare i possibili sviluppi rimanendo compliant”, ha detto.

“Il nostro settore tende a ghettizzarsi su determinati ambienti – ha aggiunto -. A me non piace il concetto di gioco responsabile, sono più propenso ad usare la parola sostenibilità. Anche la frase “il gioco è una cosa seria” non mi piace, proprio perché il gioco è svago e divertimento. Le cose serie e noiose sono altre. La soluzione per raggiungere la sostenibilità non può essere semplicistica come ad esempio i limiti di giocata, di tempo o altri. Gli strumenti automatici non possono avere grandi effetti. C’è bisogno che all’interno dell’azienda ci siano processi strutturati in grado di affrontare questo determinato problema. Bisogna innanzitutto capire le possibilità dei giocatori per trovare strumenti giusto. Al momento quindi usiamo solo palliativi”.

“Dal mio punto di vista, la nuova regolarizzazione del gioco online moltiplica i costi, va a strozzare un canale distributivo innovativo come i PVR e poi introduce una serie di misure tecniche. In questo contesto, abbiamo deciso di fungere da polo di aggregazione per gli imprenditori medio-piccoli che intendono e possono continuare. Vogliamo essere attori del mutamento in corso con innovazioni che stiamo già studiando. Infine, spero che le regole tecniche non ci diano uno svantaggio competitivo che favorirebbe solo l’illegale”, ha concluso. ac/AGIMEG