Caso scommesse e calciatori, Di Paola (Pres. DPL Holding – Domusbet) ad Agimeg: “Il Decreto Dignità è stato un completo autogol da parte dello Stato, poiché limitando la pubblicità di gioco si è creata confusione tra siti legali e illegali”

Il clamore intorno al caso scommesse su piattaforme illegali che coinvolge grandi nomi del calcio italiano non accenna a placarsi e le verifiche della Procura, a quanto si apprende, potrebbero allargare la rosa degli indagati dopo l’ammissione di Fagioli e il conseguente patteggiamento. Francesco Di Paola, presidente della DPL Holding – Domusbet, intervistato da Agimeg, ha voluto fare il punto della situazione tracciando una netta distinzione tra il gioco legale e i circuiti illegali.

“Il mio intervento è volto a difendere la filiera del gioco legale che opera attraverso concessioni di Stato e si trova a combattere tutti i giorni contro i fenomeni illegali che si verificano quotidianamente. Penso che questo caso dei calciatori abbia fatto scoppiare una bolla esistente da tempo in Italia, poiché anche molte persone comuni giocano su circuiti illegali come le stime annuali di volumi di gioco dimostrano ampiamente”. E’ quanto afferma ad Agimeg il presidente della DPL Holding – Domusbet, Francesco Di Paola.

“Il gioco illegale riesce ad attrarre maggiormente anche perché, non pagando le tasse e quindi frodando lo Stato italiano, può offrire quote migliori degli operatori legali. Ciò fa sì che la criminalità organizzata sia molto interessata a questo ramo perché permette anche di riciclare il denaro sporco”.

“Il Decreto Dignità è stato un completo autogol da parte dello Stato, poiché limitando la pubblicità di gioco si è creata confusione tra siti legali e illegali. E di fatto questa normativa è stato un vero e proprio assist all’illegalità”, ha concluso Di Paola. ac/AGIMEG