Bertoldi (Ist. Friedman) ad Agimeg: “Il pendolarismo del gioco è causato dalle restrizioni di alcuni comuni o regioni, ma di fatto il problema viene solo spostato non affrontato”

dal nostro inviato a Sanremo – “Scopriremo finalmente i dati reali del gioco, i dati economici che oggi abbiamo solo dai Monopoli dello Stato. Non esiste un’elaborazione completa di questi dati. Andremo a sedimentare i dati che esistono, vedremo effettivamente che tipi di giochi e a correlarli con la società e la realtà”. E’ quanto ha detto ad Agimeg Alessandro Bertoldi, dell’Istituto Milton Friedman, incaricato dalla Fit di svolgere una ricerca di approfondimento sui numeri del gioco in Italia. “Questa ricerca sarà la prima completa sul gioco legale, sui provvedimenti contro il gioco legale, sul pendolarismo e l’illegalità”, ha aggiunto. Elaborare i dati significa capire quanti italiani giocano, chi sono quelli che giocano e distinguerli, “ma non solo. Anche capire come il mercato si muove. A seconda dei provvedimenti dello Stato e degli Enti Locali, cosa succede nel settore del gioco legale? Come si sposta l’utenza verso l’illegalità o l’irregolarità?”. L’Istituto Friedman ha inoltre già presentato una ricerca incentrata sul pendolarismo nel gioco, “abbiamo commissionato insieme a Fit e all’istituto Quaeris una ricerca sulla provincia di Imperia per verificare come i cittadini rispondano ai nostri quesiti sul fenomeno. Con il termine pendolarismo si intende il fenomeno di migrazione dei cittadini di un territorio in un altro dove il gioco è più attrattivo o dove non vi sono restrizioni da parte dell’ente pubblico. Esiste già un pendolarismo del gioco. Il 30% dei cittadini della provincia di Imperia conosce il fenomeno, di questi la metà ammette di andare a giocare all’estero. Quindi un terzo dei giocatori di questo territorio va all’estero. In Italia i casinò sono soltanto quattro e non riescono a contenere la domanda del mercato. Le restrizioni sia comunali sugli orari che regionali sulle distanze dai luoghi sensibili che espellono il gioco lecito dal territorio portano a questo fenomeno”, ha spiegato. “Il fenomeno è a macchia di leopardo. In Italia – ha concluso – abbiamo dei territori da cui il gioco lecito viene completamente espulso, quindi i cittadini per giocare sono costretti a spostarsi di qualche chilometro. E’ un fenomeno in crescita dove esistono più divieti e restrizioni nei confronti del gioco lecito, come a Bolzano e in Piemonte. Il fenomeno è preoccupante, la responsabilità è nella cattiva gestione della cosa pubblica rispetto alle regolamentazioni del gioco lecito”. gpm/AGIMEG