In media, durante la pandemia, i casinò europei hanno affrontato 150 giorni di chiusura nel 2021. E’ quanto rende noto l’European Casino Association (ECA), ricordando come ad oggi la maggior parte dei paesi europei ha riaperto le proprie case da gioco, ad eccezione di Olanda e Danimarca. L’indagine condotta dall’ECA rivela che l’Ungheria ha registrato il minor numero di giorni di chiusura forzata nel 2021, solamente 54, mentre la Francia ha registrato il numero più alto.
La prova della vaccinazione avvenuta per entrare in un casinò è richiesta in oltre il 95% delle case da gioco europee. I requisiti di distanziamento sociale per gli ospiti all’interno delle sale variano da paese a paese, a partire da un metro in Svezia, salendo a 15 metri quadrati in Polonia. I requisiti di sicurezza impongono che le slot siano accese alternativamente, dimezzando di fatto l’offerta di gioco. Gli ospiti sono obbligato ad indossare la mascherina durante la permanenza nella casa da gioco, così come il personale di sala durante l’intero orario di lavoro.
“Le chiusure e i coprifuoco continuano ad interrompere il normale flusso di operazioni per i membri dell’ECA anche nel 2022″, ha dichiarato Per Jaldung, presidente dell’ECA. “Mentre la maggior parte dei casinò in Europa è aperta, le restrizioni in termini di orari di apertura e la riduzione dell’offerta di giochi continuano ad esercitare pressioni enormi sulla nostra attività. I Governi devono continuare a supportare economicamente il settore, mentre i membri dell’ECA combattono per mantenere aperte le loro sedi per garantire intrattenimento, lavoro ed entrate fiscali, poiché svolgono un ruolo essenziale all’interno dell’industria internazionale del turismo e del tempo libero”. cr/AGIMEG