Per il riordino del gioco fisico, “questi sono giorni importanti. E’ in corso il dibattito al tavolo tecnico. Il MEF e ADM sono al fianco del Ministero dell’Interno e della Salute e stanno mettendo sul tavolo le esigenze di dare al comparto una regolamentazione sostenibile, ossia che da un lato dia la giusta tutela sanitaria agli utenti e dall’altro consenta allo Stato di essere presente con un’offerta pubblica sui territori. Le esigenze sono quelle del presidio di legalità e di gettito erariale inserite in un contesto in cui all’utente una tutela sanitaria sia effettivamente messa a disposizione. Sono tematiche interconnesse. La tutela sanitaria effettiva la può dare il territorio, che non ha bisogno di distanziometri espulsivi o di limitazioni di orari insostenibili. Ma si tratta di misure di prevenzione e cura che mettendo a sistema le istituzioni pubbliche e private della sanità dei territori si riesce ad assicurare all’utenza la giusta tutela. Per fare questo è necessario assegnare alle Regioni una partecipazione al gettito erariale riveniente da tutte le tipologie di gioco”. E’ quanto ha detto ad Agimeg il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, a margine della conferenza stampa alla Camera dei Deputati, organizzata dall’Istituto Friedman, “Gioco fisico: contraddizioni fiscali e urgenza di riordino”.
“Le Regioni hanno bisogno di risorse e, per poter intercettare al momento giusto eventuali esigenze, hanno anche necessità della collaborazione degli operatori del gioco che sono tutti i giorni davanti alla loro utenza. Il percorso da seguire è quello di una sempre maggiore qualificazione dei punti, anche quelli della rete generalista che è fatta da persone abituate a mettere a terra prodotti altrettanto delicati come il tabacco o i super alcolici. La maggiore qualificazione dell’offerta potrà mettere una distanza giuridica ed efficace tra un prodotto di gioco e la patologia. Il riordino può segnare la via per la soluzione di tutti i problemi”, ha concluso.
ac/AGIMEG