Canali (ADM): “Conflittualità tra leggi nazionali e regionali sta creando grandi problemi e il Decreto Dignità confusione nei giocatori. Necessario introdurre un codice unico nazionale per il settore”

“Durante i periodi di chiusura delle rete fisica, a seguito delle misure anti Covid, abbiamo compreso l’importanza della regolamentazione del gioco online fatta negli scorsi anni. Se non ci fosse stata, il settore sarebbe stato colpito ancora più duramente, mentre abbiamo assistito in questi mesi ad una crescita della raccolta sul canale online”. E’ quanto ha dichiarato Alessandro Canali, direttore-coordinatore uffici direttivi, legali e commerciali di ADM, nel corso di un evento online.

“Il mercato deve crescere seguendo le regole, ma tra i problemi più grandi che vive c’è quello della percezione che l’opinione pubblica ha verso il gioco, accentuata dalla pressione politica e dalla confusione legislativa in materia. Attualmente abbiamo 150 leggi che regolamentano il gioco in Italia. Quello del gioco è un comparto di cui nessuno vuole assumersi la responsabilità e molto spesso vengono approvate leggi più a livello emotivo che in termini di pianificazione. Ad esempio negli ultimi anni è stato approvato il Decreto Dignità, ma senza pubblicità le persone non possono distinguere tra gioco legale e gioco illegale. Nel frattempo però le attività illegali proliferano su internet. Altra questione è l’introduzione della tessera sanitaria, necessaria per giocare nelle sale dedicate, ma i giocatori hanno paura di essere monitorati dal MEF durante le proprie attività di gioco e per violazione della privacy. Altra questione che sta creando problemi per il mercato del gioco è la conflittualità tra leggi nazionali e leggi regionali in materia sanitaria. A livello regionale le leggi non consentono, ai concessionari, di operare. Con 20 regioni che legiferano in modo diverso, chi ottiene una concessione non sa se e come può usarla sul territorio, motivo per cui stiamo cercando di convincere il parlamento ad introdurre un codice unico che possa risolvere questi problemi”. cr/AGIMEG