Il Ministero degli Interni emani una direttiva a prefetti e questori, per evitare “i rischi di un eventuale doppio messaggio normativo nella regione Puglia”, nel caso in cui venga approvata la moratoria sulla legge regionale contro il gioco. E’ quanto chiesto in un’interrogazione presentata alla Camera dall’on. Anna Macina (M5S), secondo cui il Viminale dovrebbe anche promuovere “controlli amministrativi più efficaci” e adottare una disciplina “rispetto al rilascio o al diniego delle autorizzazioni richieste”. Francesco Silvestri (M5S) ha illustrato alla Camera l’interrogazione, di cui è cofirmatario, osservando che la legge dalla regione Puglia in tema di Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, ha emanato norme efficaci contro la diffusione del disturbo da gioco d’azzardo. Silvestri ha ricordato poi come il 27 settembre 2018, nel corso dei lavori della commissione sanità del consiglio regionale della Puglia, varie componenti dell’assemblea hanno manifestato l’intento di evitare l’entrata in vigore dell’articolo 7 della richiamata legge regionale, il quale stabilisce il diniego di esercizio di sale da gioco e scommesse, nonché dell’installazione di apparecchi da gioco in un raggio inferiore a cinquecento metri dai luoghi sensibili, nonché la cessazione di tutte le attività di esercizio dei giochi, già autorizzate, in caso di non adeguamento, entro cinque anni, alla norma. A tal fine è stata annunciata – ha aggiunto Silvestri -, con ampia convergenza, una proposta di legge che prevede la moratoria dell’entrata in vigore di tale articolo, prorogandone i termini “alla data di emanazione del Testo Unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico, previa delibera di recepimento adottata dalla Giunta regionale”. L’interrogazione chiede quindi al Governo quali direttive intenda emanare, nei confronti dei prefetti e dei questori, al fine di fronteggiare i rischi di un eventuale «doppio messaggio normativo» nella regione Puglia, in caso di emanazione della moratoria, poi quali direttive e circolari del Dipartimento della pubblica sicurezza ritenga di promuovere al fine di rendere più efficaci i controlli amministrativi in materia e, più in generale, quale disciplina intenda promuovere rispetto al rilascio o al diniego delle autorizzazioni richieste.
Il Sottosegretario Stefano Candiani ha risposto all’interrogazione affermando che “come ricordato dagli interroganti, la Regione Puglia con legge regionale ha, tra l’altro, disposto che l’autorizzazione all’esercizio delle sale da gioco venga concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a 500 metri da una serie di luoghi sensibili quali, in particolare, istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, centri giovanili, eccetera. L’autorizzazione è concessa per cinque anni e può essere chiesto il rinnovo dopo la scadenza. In particolare, la disciplina introdotta dall’articolo 7 della legge regionale istituisce un nuovo procedimento amministrativo finalizzato ad accertare il rispetto delle distanze minime, i cui esiti costituiscono un vincolo per il Questore ai fini della positiva definizione del procedimento autorizzatorio. La legge regionale ha previsto un regime transitorio, della durata di 5 anni, per consentire agli esercenti di continuare la propria attività nei locali già in uso per mettere a loro disposizione un lasso di tempo adeguato per un eventuale riposizionamento degli stessi entro le predette distanze minime. Il periodo transitorio scadrà il 20 dicembre prossimo. Naturalmente, se la Regione Puglia dovesse varare una «moratoria», come ipotizzato dagli interroganti, le Autorità di P.S. non potranno che prenderne atto ed uniformarsi alla nuova disciplina legislativa. In tal caso il Ministero dell’interno non mancherebbe di fornire le specifiche direttive alle Prefetture e alle Questure della Puglia in ordine alle modifiche intervenute. Quanto al profilo dei controlli – ha aggiunto Candiani -, si fa presente che le Questure e le Forze di polizia sviluppano una costante attività di vigilanza sugli esercizi di scommesse e giochi leciti, nonché sui locali dove sono installati apparecchi automatici da gioco. Ciò secondo il nuovo modello di svolgimento delle funzioni di polizia amministrativa di sicurezza che punta ad accentuare il momento del controllo dinamico nelle attività autorizzate, senza comunque tralasciare la dimensione dei controlli «statici» effettuati attraverso il rilascio dei prescritti titoli abilitativi. Più in generale, posso assicurare che il Governo, pone particolare e costante attenzione a tutte le iniziative legislative sulla materia della prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico nella prospettiva di coniugare sia la tutela della sicurezza pubblica, di pertinenza dello Stato, sia le rilevanti esigenze di prevenzione della ludopatia, affidate alle concorrenti discipline statali e regionali”, ha concluso. Candiani ha evidenziato inoltre la necessità di introdurre una disciplina unitaria di settore, al fine di scongiurare il rischio che su tale tematica si determino, nei diversi territori, inerzie, che ritardino l’attuazione della normativa sul contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico. Anche il presidente Giuseppe Brescia ha evidenziato, in merito alla tematica affrontata dall’interrogazione, la necessità di una disciplina generale a livello nazionale, che assicuri il rispetto della normativa e dei previsti vincoli in modo più omogeneo in ambito locale. cdn/AGIMEG