Camera, dossier monitoraggio provvedimenti attuativi: “Requisiti per apertura conti gioco, revoca concessioni, nomina Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia, penali e controlli”. Ecco i provvedimenti ancora da adottare

Arriva alla Camera il dossier riguardante il monitoraggio dei provvedimenti attuativi (DPR, DPCM, DM, provvedimenti dei direttori delle Agenzie, ecc.) previsti da leggi ed atti aventi forza di legge approvati a partire dalla XVIII Legislatura che risultano ancora da adottare alla data del 1° febbraio 2025.

“In merito agli esiti del monitoraggio, alla data del 1° febbraio 2025 i provvedimenti attuativi previsti da disposizioni legislative approvate su iniziativa del Governo Meloni, al netto di quelli superati da normativa successiva, sono pari a 972, di cui 489 provvedimenti già adottati e 483 da adottare. Tra i 489 provvedimenti già adottati, il maggior numero è stato emanato dal Ministero dell’economia e delle finanze (110), seguito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (38) e dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero dell’interno (34 ciascuno). Quanto ai 483 provvedimenti da adottare previsti dal Governo Meloni, il maggior numero risulta essere di spettanza del Ministero dell’economia e delle finanze (92), seguito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (49), nonché dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (38). La maggior parte dei provvedimenti da adottare è costituita da decreti ministeriali (375), seguiti da decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (73), da provvedimenti direttoriali (23) e da decreti del Presidente della Repubblica (12). Inoltre, di questi 483 provvedimenti da adottare, 142 atti presentano un termine di adozione scaduto alla data del 1° febbraio 2025, 252 non hanno un termine di adozione previsto dal Legislatore e per gli altri 89 il termine prefissato non è scaduto. Oltre ai predetti 483 provvedimenti attuativi derivanti da atti di iniziativa legislativa del Governo Meloni, si segnala che ne restano da adottare ulteriori 165, di cui 128 riferibili ai tre Governi che si sono succeduti nella XVIII Legislatura e 37 derivanti da leggi di iniziativa parlamentare, per un totale complessivo di 648 atti di natura secondaria”, specifica il dossier.

Per quanto riguarda il settore del gioco, in particolare, risulta ancora da adottare, come previsto dal riordino del settore del gioco online previsto dal Governo Meloni su proposta del MEF, il provvedimento da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli recante indicazione dei requisiti per l’apertura di un conto di gioco esclusivamente con l’utilizzo di un valido documento di identità o di altro strumento di identificazione digitale anche con sicurezza di secondo livello, riconosciuto in Italia, al fine della certezza della identificazione del giocatore, di origine governativa.

Ancora in attuazione al decreto di riordino del gioco online, su proposta del MEF con parere del Consiglio di Stato il decreto ministeriale sulle disposizioni per il procedimento di accertamento, contestazione e irrogazione delle penali convenzionali da attribuire al concessionario di gioco per inadempienza, di origine governativa. Su proposta del MEF di concerto con l’Interno e con parere del Consiglio di Stato, il decreto ministeriale riguardante la definizione delle modalità di revoca della concessione di gioco e condizioni e limiti per il pagamento di un indennizzo al concessionario proporzionato all’effettivo residuo onere di investimento fino alla data della revoca. Su proposta del MEF di concerto con Salute e Sport e giovani e il parere del Consiglio di Stato, il decreto ministeriale sull’organizzazione, funzionamento e nomina dei componenti della Consulta permanente dei giochi pubblici ammessi in Italia con lo scopo di monitorare l’andamento delle attività di gioco. Su proposta del MEF e il parere del Consiglio di Stato e Commissioni parlamentari competenti, il decreto ministeriale riguardante la definizione delle variazioni della restituzione in vincita e della posta di gioco, nonché delle misure del prelievo direttamente proporzionali alla diminuzione della raccolta del gettito erariale. Poi, su proposta del MEF di concerto con la Banca d’Italia e parere del  Consiglio di Stato, il decreto ministeriale sulle modalità per la esclusione dell’offerta di gioco effettuata da soggetti sprovvisti di concessione e modalità per impedire ai prestatori di servizi di pagamento la gestione di operazioni di raccolta e di versamento di somme, relative a operazioni di gioco, a favore o per conto di soggetti privi della predetta concessione anche con il supporto dell’intelligenza artificiale.

In riferimento alla legge Delega al Governo per la riforma fiscale, rimane ancora da adottare su proposta del MEF il decreto ministeriale sulla definizione di piani annuali di controlli volti al contrasto della pratica del gioco svolto con modalità non conformi all’assetto regolatorio statale per la pratica del gioco lecito.

In merito al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022, approvato durante il Conte II, su proposta del MEF, deve ancora essere adottato il provvedimento ADM sulla disciplina dei criteri e delle garanzie necessarie per tutti i soggetti coinvolti nella gestione della rete telematica e nei sistemi dei dati raccolti, registrati e trasmessi dagli apparecchi del gioco d’azzardo.

Ancora dal Conte II, nell’ambito della legge recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili, su proposta del MEF, ancora assente il provvedimento ADM contenente le modalità attuative del blocco dei pagamenti a favore di soggetti che offrono attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro, privi di concessione o altro titolo autorizzatorio.

Infine, nel Governo Meloni, nell’ambito del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 su proposta del MASAF, deve ancora essere adottato il decreto sui termini e modalità di riparto delle risorse destinate a garantire la funzionalità degli impianti ippici attivi, nonché per consentire al Ministero dell’agricoltura l’utilizzo delle relative strutture, per le proprie finalità istituzionali. cdn/AGIMEG