Camera, assegnato alla Commissione Agricoltura il ddl di Faenzi e Russo (Pdl) sull’Unione ippica italiana

E’ stato assegnato alla Commissione Agricoltura della Camera il disegno di legge, firmato dai deputati del Pdl Monica Faenzi e Paolo Russo, intitolato “Istituzione dell’Unione ippica italiana e disposizioni per la promozione del settore ippico nonché in materia di scommesse ippiche”. Sul testo dovranno esprimere il proprio parere le Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Cultura, Trasporti, Attività produttive, Affari sociali e Politiche dell’Unione Europea. Il disegno di legge prevede l’istituzione dell’Unione ippica italiana, associazione senza fini di lucro, sottoposta alla vigilanza e al controllo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. In particolare,vengono individuate le attività che dal 1o gennaio 2014 saranno di competenza dell’Unione, tra cui l’erogazione dei premi alle corse e dei fondi agli ippodromi; con cadenza trimestrale, l’Unione valuta l’andamento delle scommesse su base ippica, formulando proposte al Ministero e all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, ai fini di eventuali modifiche delle modalità e delle caratteristiche delle scommesse, nonché per l’introduzione di nuove tipologie di giochi rivolti all’ippica. Quanto al finanziamento del fondo annuale di dotazione per lo sviluppo e la promozione del settore ippico, costituito a partire dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2017, il ddl stabilisce le seguenti fonti di finanziamento “a) la quota annuale di iscrizione degli associati; b) la quota della raccolta delle scommesse su eventi a base ippica di pertinenza dell’Unione; c) i proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi, internet, mobile, audio-video, relativi alle immagini ippiche con qualsiasi mezzo tecnologico trasmesse o veicolate e ogni altro sfruttamento di immagine, modulate da apposito regolamento da sottoscrivere da parte degli operatori; d) fino all’anno 2017, un eventuale contributo, stabilito con decreto interministeriale a valere sulle maggiori entrate maturate annualmente, non superiore al 4 per cento del prelievo erariale unico maturato nell’anno precedente relativamente agli apparecchi e ai congegni da intrattenimento e divertimento; e) un contributo mensile di importo pari alle imposte derivanti dalle attività di raccolta dei giochi pubblici effettuate nel mese all’interno degli ippodromi; il contributo è versato all’Unione entro quarantacinque giorni dalla fine del mese a cui si riferisce; a decorrere dal 1o gennaio 2014 gli ippodromi possono commercializzare al loro interno i giochi pubblici con vincita in denaro, oltre a quelli già previsti dalla legge, ferma restando la disponibilità da parte della società di gestione dell’ippodromo delle necessarie concessioni o di adeguati contratti con società concessionarie. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, entro il 1o marzo 2014, definisce, nell’ambito di un indirizzo di efficienza operativa nella distribuzione dei giochi pubblici con vincita in denaro, i requisiti tecnici e di spazio del locale in cui è effettuata la vendita di tali prodotti, il numero di apparecchi con vincita in denaro, installabili presso ciascun ippodromo, nonché le modalità tecniche per il calcolo delle imposte derivanti dalla vendita di tali giochi; il contributo è destinato dall’Unione al miglioramento della gestione degli impianti ippici e delle razze indigene; f) un contributo mensile pari al 50 per cento delle imposte derivanti dalle scommesse su eventi virtuali assimilabili a corse ippiche; il contributo è versato all’Unione entro quarantacinque giorni dalla fine del mese a cui si riferisce. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, entro il 31 marzo 2014, definisce le categorie di eventi virtuali assimilabili alle corse ippiche”. Il testo prevede inoltre che “entro due mesi l’Agenzia delle dogane e dei monopoli con decreto del direttore generale, concertato con il Ministero, dispone: a) l’unificazione dei totalizzatori per la gestione delle scommesse ippiche; b) l’adozione, a seguito dell’attivazione del totalizzatore ippico unico, di criteri e di modalità tecniche di gestione e di ripartizione tali da assicurare un prelievo medio ponderato su base annua, da effettuare sulle scommesse e sui giochi ippici a totalizzatore, compreso tra il 24 e il 26 per cento della raccolta; una percentuale della raccolta totale da destinare al pagamento delle vincite, denominata «payout», compresa tra il 74 e il 76 per cento; l’invarianza della remunerazione percentuale dei concessionari connessa alla raccolta delle scommesse Tris, Quarté e Quinté, già gestite dal totalizzatore dell’ippica nazionale; la remunerazione dei concessionari, per ogni altra scommessa o gioco gestiti dal totalizzatore ippico unico, nella misura del 42,5 per cento del relativo prelievo; una quota in favore dell’Unione pari al 50 per cento del prelievo; c) per le sole scommesse ippiche a quota fissa, l’adozione dei criteri e delle modalità tecniche atti ad assicurare l’applicazione di un’imposta unica e di un prelievo destinato all’Unione pari, rispettivamente, all’1,5 per cento e al 3,5 per cento della raccolta netta complessiva annua; d) l’istituzione di un ufficio scommesse ippiche per l’assolvimento delle attività di cui all’articolo 6. A decorrere dal 1o gennaio 2014, le quote di prelievo delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai concorsi pronostici su base sportiva destinate al settore ippico e attribuite in favore del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) per il finanziamento dello sport, sono destinate all’Unione”. rov/AGIMEG