Calcio, ‘Tatanka senza giri di parole’: Adani elogia Thiago Motta e l’Atalanta in vista del big match di domenica. “Pizzul? Lo ringrazio di cuore ovunque lui sia”

In occasione della centesima diretta di “Tatanka senza giri di parole”, la live Instagram di Stanleybet.news con Dario Hübner e condotta da Giovanni Remigare, in collaborazione con Calciotime.it, si è parlato di calcio attuale e, in particolare, della situazione della Juventus e del suo allenatore, Thiago Motta.

Tra gli ospiti della live, l’ex calciatore e opinionista Lele Adani ha espresso riflessioni profonde sul valore della persona e sull’importanza dell’autenticità nel mondo del calcio e non solo. Adani ha sottolineato come l’uomo non debba limitarsi a essere un mero portavoce di messaggi funzionali ai propri interessi, né tanto meno cercare di “arrabattarsi” per ottenere vantaggi personali o coperture mediatiche. “Alla fine vieni scoperto e non lasci un messaggio dai contenuti valoriali alti”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza di agire con integrità e coerenza, per poi aggiungere: “Quando uno si mette a nudo, ammettendo i propri errori e manifestando le proprie difficoltà, come nel caso di Thiago Motta, dimostra di non essere un ruffiano. La Juve è la squadra con più tifosi in Italia, e ammettere le proprie colpe, gettando le basi per ricostruire qualcosa, è un segnale di grande maturità”, ha aggiunto Adani.

Domenica sera alle 20.45 andrà in scena il big match di Serie A e la Juventus di Motta se la vedrà con l’Atalanta di Gasperini. L’ex bomber Dario Hübner ha ammesso: “Mi dispiace ma devo parlare sempre bene dell’Atalanta. È la squadra che mette in scena il miglior calcio in Italia, anche se sono profondamente bresciano lo devo ammettere”. E anche Adani si è mostrato d’accordo: “Dobbiamo ringraziare la squadra di Gasp. Questo modello che comprende non solo giocatori ma anche dirigenza, stadio e settore giovanile arriva alla gente per quello che mostra ed ormai è apprezzato in tutta Europa. L’Atalanta è arrivata anche a stupire in Europa dominando una finale, partendo da investimenti pensati, mirati e giusti”, ha dichiarato l’ex compagno di squadra di Hubner. Adani ha poi chiuso rispondendo senza troppa fatica ad una domanda, ossia ‘Chi ti ricorda maggiormente Dario Hübner nel cacio di oggi?’ “Dario è stato unico per umanità e genuinità, ma se devo dire il nome di un calciatore che oggi me lo ricorda dico Mateo Retegui. Da molto giovane gli consigliavano di andare a giocare a hockey sul prato, ma è andato oltre ai no come risposta. La sua attitudine mi ricorda quella alla fatica che aveva Dario”.

Si è parlato anche di Bruno Pizzul, il grande giornalista e telecronista appena scomparso. “Accompagnamento ideale per chi ha amato il calcio, mi ricordo – ha affermato Lele Adani, attualmente opinionista e telecronista in Rai – il suo racconto della Nazionale, la preparazione, la serietà, l’equilibrio e la lucidità nel raccontare i nostri colleghi che giocavano. Questo è il primo ricordo che ho di lui. Per quanto riguarda l’ultima parte della sua vita, invece, volevo ringraziarlo, perché ricordo che quando gli chiesero cosa ne pensasse del mio racconto appassionato durante le mie telecronache all’ultimo Mondiale in Qatar nel 2022, lui fu carinissimo, parlò della mia preparazione, e disse “Daniele è un ragazzo serio, appassionato, preparato. Io non riesco a vedere il calcio con la sua enfasi e lo invidio”, perché lui lo vedeva in maniera più lucida e razionale. Quella sua sottolineatura fu quasi come un segno di rispetto. Ovunque lui sia in questo momento, lo ringrazio con tutto il mio cuore”

Gli ha fatto eco Dario Hübner: “Quando sento il nome di Pizzul mi viene subito in mente quando ero bambino e mi mettevo vicino alla radio ad ascoltare le partite, c’erano lui, Martellini e altri. Una volta vivevi la giornata calcistica con le radioline e quando sentivi la voce di Pizzul capivi che era successo qualcosa di importante. Quei momenti della domenica pomeriggio in cui passavi un’ora e mezza con i tuoi amici e in mezzo c’era la radio. Questo mi riporta alla mente la memoria del grande Bruno Pizzul: la gioventù e il calcio di tanti anni fa, il calcio bello”.

La diretta ha regalato emozioni e ricordi, dimostrando come il calcio sia fatto non solo di risultati, ma anche di storie, aneddoti e momenti che rimangono nel cuore di chi li vive e di chi li racconta. cdn/AGIMEG