Il gioco sempre più come forma di intrattenimento, il futuro di IGT, l’importanza del gioco legale come difesa contro l’illegalità e il gioco responsabile. Sono questi i temi affrontati da Fabio Cairoli, Ceo di IGT Global Lottery, in un’intervista esclusiva con il direttore di Agimeg Fabio Felici in occasione dell’evento “Responsabilità, trasparenza, comportamenti consapevoli: nuovi orizzonti dell’industria del gioco”, organizzato da Luiss e Ipsos.
“In questa ricerca emerge che è in aumento la percentuale di persone che giocano per divertimento e che considerano le aziende di gioco la prima frontiera per combattere l’illegalità. E’ un bel segnale ed è la conferma di ciò che abbiamo sempre sostenuto. Il gioco, se offerto con modalità responsabili e intelligenti, è una forma di divertimento il cui modello è ‘in tanti si divertono spendendo poco’”, le parole di Cairoli.
Il Ceo di IGT ha proseguito: “Soprattutto il riconoscimento del gioco legale come difesa dell’offerta illegale è una buona conferma. Questo infatti vuol dire che gli italiani, i consumatori e i giocatori stanno acquisendo maggior consapevolezza. Su questo possono aver aiutato le iniziative del recente passato, oltre ad eventi come quello odierno che offrono informazione equilibrata e consentono di avere un dibattito migliore e più proficuo per un settore così delicato ma così importante per lo stato italiano”.
“Il programma di Responsabilità Sociale di IGT è un programma antico, che abbiamo da molti anni, lo abbiamo rinforzato. Non copre solo temi di gioco responsabile, ma si è allargato a tutti i temi di sostenibilità. IGT e le altre aziende del settore stanno così aiutando a migliorare l’immagine del settore”, ha continuato.
“Per IGT sarà un 2023 di crescita responsabile in Italia e nel mondo. Continueremo ad innovare responsabilmente e coscienziosamente la nostra offerta per mantenere le concessioni. Sarà un’innovazione responsabile con una crescente componente di natura digitale. Crediamo che le reti retail debbano avere maggiori opportunità di introdurre nel percorso di acquisto e consumo nel negozio componenti digitali. Questo a salvaguardia e tutela delle reti retail, ma anche per mantenere alta la rilevanza dell’offerta rispetto all’evoluzione naturale delle dinamiche di consumo”, ha concluso.
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