Bingo, Tar Lazio: “DPCM che imponevano la chiusura delle attività di gioco erano legittimi. Infondata la richiesta di risarcimento danni”

Due società che operano nel settore del bingo hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio per richiedere l’invalidità e l’annullamento dei DPCM che imponevano la chiusura delle attività produttive a causa del Covid-19 e, di conseguenza, un risarcimento dei danni per i mancati guadagni nel periodo in questione.

I giudici del Tar del Lazio hanno stabilito in modo preliminare che “la domanda di annullamento dei decreti impugnati è divenuta improcedibile, avendo gli stessi esaurito i loro effetti”.

Il Tar del Lazio ha precisato che “i provvedimenti impugnati hanno previsto, tra le opportune misure da adottarsi secondo principi di adeguatezza e proporzionalità in rapporto al rischio pandemico, la chiusura delle attività di gioco lecito, oltre alla sospensione di tutta una serie di attività commerciali puntualmente individuate”. Quindi “la domanda di risarcimento dei danni è infondata, essendo legittimi sia il d.p.c.m. 14 gennaio 2021, sia il d.p.c.m. 2 marzo 2021, come la Sezione ha già avuto modo di chiarire”.

In conclusione, “può affermarsi che i decreti impugnati abbiano compiuto un equo bilanciamento dei contrapposti interessi coinvolti: essi non appaiono viziati da illogicità o incongruità, essendo stati adottati all’esito di puntuale istruttoria, risultando idonei (almeno in astratto) a contenere quanto più possibile i contagi, in un quadro emergenziale straordinario, imprevedibile ed in continua evoluzione. All’infondatezza delle censure dedotte consegue il rigetto della domanda di risarcimento del danno“.

Per questi motivi il Tar del Lazio ha respinto il ricorso e confermato la legittimità dei DPCM impugnati dai ricorrenti e l’infondatezza della richiesta del risarcimento danni. ac/AGIMEG