Betting on Sports Europe, Svensson (Ceo Betsson): “Spesso le decisioni politiche in tema di gioco non vengono prese dopo un’analisi oggettiva dei dati e si adottano misure sbagliate”

“Betsson è un’azienda molto digitalizzata che punta sull’online e per questo siamo riusciti a far fronte alla crisi legata all’emergenza coronavirus. Il nostro business online va molto bene, lavoriamo su diversi mercati e abbiamo visto come, nei mesi di chiusura forzata, molti clienti hanno cercato gioco e intrattenimento via internet. Proprio per questo abbiamo accresciuto la nostra responsabilità nei confronti dei giocatori. E’ un compito che spetta a tutta l’industria del gaming, dobbiamo rispondere nel miglior modo possibile in materia di gioco responsabile”. E’ quanto ha dichiarato Jesper Svensson, CEO di Betsson, nel corso del panel del Betting on Sports Europe “SBC Leaders” sul futuro delle scommesse sportive. “Oggi i mercati sono molto dinamici, soprattutto quelli emergenti. In Paesi come Svezia, UK e Danimarca abbiamo una regolamentazione molto strutturata, meno invece in altri mercati come in Africa o in America Latina. Nonostante la crescita dell’online – ha proseguito Svensson – l’offerta retail avrà sempre un ruolo importante nel mercato del gioco”. In merito al rapporto tra operatori e regolatori, il Ceo di Betsson ha detto che “in molti mercati cerchiamo di lavorare in simbiosi con il regolatore, condividendo tutti i dati, mentre in altri questo rapporto è meno sviluppato, spesso le decisioni politiche sul tema del gioco non vengono prese sull’analisi oggettiva dei dati e si ricorre a misure sbagliate. Serve molta attenzione perché l’offshore sta crescendo, è un trend in salita. Come industria del gaming dobbiamo proteggere i nostri interessi di business e allo stesso tempo tutelare i consumatori. La pandemia ha dimostrato che la nostra industria è resiliente, abbiamo visto come quando le competizioni sportive sono tornate, anche i clienti hanno ricominciato a puntare. Ritengo che l’innovazione debba sempre affiancarsi all’offerta tradizionale”.

“Ci troviamo nel pieno della seconda ondata della pandemia, non è facile fare previsioni per i prossimi 6 mesi. Sicuramente durante il lockdown abbiamo accusato il colpo della chiusura dei principale campionati sportivi europei, ma la nostra società ha reagito e stiamo seguendo molti progetti puntando sulla flessibilità attraverso strategie di marketing nei diversi mercati”, ha dichiarato Niels Erik Folmann, CEO della danese Danske Licens Spil. “Stiamo facendo del nostro meglio per essere al top nel 2021 grazie anche alla digitalizzazione, in quanto stiamo assistendo a una progressiva migrazione dal gioco fisico all’online. La sicurezza dei giocatori rimane al primo posto, tanto che abbiamo introdotto una registrazione dei clienti per l’identificazione anche nei punti vendita fisici. Il nostro modello di business deve cambiare, la gente è sempre più connessa, ma è importante che l’industria del gaming indichi ai Regolatori nazionali le esigenze del settore e la strada da seguire”.

“Il nostro business è resiliente alla crisi, durante la pandemia siamo riusciti ad adattarci a lavorare da remoto, anche questa è una nuova sfida. Siamo positivi sul futuro, stiamo pianificando nuove strategie di crescita grazie all’innovazione. L’industria del gioco sta lavorando insieme per affrontare questa sfida, anche attraverso un costante dialogo con Governi e Regolatori. A seguito della pandemia servono significativi cambiamenti, ma l’industria del gaming è unita nel confronto con i policy makers, la regolamentazione del settore è in cima alla nostra agenda”, ha detto Alexis Murphy CEO di BetFirst Group. “Nel prossimo futuro servirà reinventare un nuovo modello di business in un’ottica omnichannel, con un’offerta che comprenda gioco fisico, online ma anche servizi e pagamenti. Più che l’innovazione, la sfida del settore è basata sull’informazione, far capire al legislatore quali rischi corre l’industria delle scommesse”. cr/AGIMEG