Bertaccini (Amatt): “Progetto contro il match-fixing basato su conoscenza del fenomeno e punta ad ottimizzare le politiche UE per combatterlo”

“Il nostro progetto Amatt si concentra sulla costruzione di una conoscenza del match-fixing, che può essere la chiave per combatterlo. La linea guida di questo progetto è quella di ottimizzare le politiche dell’Unione Europea per promuovere la capacità di prevenzione non solo del match-fixing, ma anche di altri crimini nello sport come il doping. Il fattore cruciale è l’incremento delle competenze da parte delle autorità nel contrasto di fenomeni come questo. Le aree di rischio che sono state studiate sono: mancanza di conoscenza, mancanza di capacità di insegnare come contrastare il fenomeno, il diniego del fenomeno, la falsa credenza che si abbiano già le necessarie competenze, insegnamenti non al passo con i tempi, eccessiva semplificazione, la deresponsabilizzazione, modelli standard, ricerca di un’unica soluzione, concentrarsi su singole persone e il prevalere delle emozioni sull’oggettività. Collegate alle aree di rischio abbiamo identificato le seguenti raccomandazioni: continuo rinnovamento, specificità dell’insegnamento, cooperazione tra pubblico e privato, implemento delle relazioni, controllare gli sport minori e cooperazione con le autorità regolatorie”. E’ quanto ha detto Paolo Bertaccini, esperto di match-fixing e fondatore del progetto Amatt, durante l’evento Anti Match-Fixing Top Training (AMATT) International Conference, che si sta tenendo a Roma presso il CONI. ac/AGIMEG