“Abbiamo scelto di rinunciare alla sospensiva perché è l’unico modo per ottenere un annullamento della gara prima dell’aggiudicazione. Una sospensiva per un bando del genere il Tar non l’avrebbe concessa,m e seguendo l’iter normale i tempi si sarebbero allungati a dismisura”. Così Stanley spiega ad Agimeg la decisione di
oggi di rinunciare alla sospensiva nel ricorso contro la gara da 700 milioni per la concessione del Lotto. Il bookmaker anglo-maltese, tra i vari motivi di ricorso, ha anche fatto leva sulla clausola sulla cessione gratuita della rete, la norma che – nel caso delle scommesse – è stata censurata dalla Corte di Giustizia Europea alcune settime fa: “La sentenza gioca a nostro favore” spiega ancora Stanley. “Il giudice italiano viene comunque chiamato a applicare i principi comunitari enunciati dalla Corte di Giustizia, e quei principi non valgono solamente nel caso delle scommesse, ma anche in quello del Lotto”. Ma il punto, secondo il bookmaker, è che “Non ha senso un monopolio su una scommessa a quota fissa che invece dovrebbe essere offerto da tutti i concessionari”. I Monopoli tuttavia argomentano che nel caso del Lotto le concessioni siano di due tipi: una – quella oggetto della gara impugnata – monoprovider per la rete di connessione e dei servizi di estrazione; le altre – multiprovider – per la raccolta vera e propria, affidate alle singole ricevitorie. “La distinzione tra le due tipologie di concessione regge fino a un certo punto. Crollerà non appena la questione riguarderà un’agenzia che accetta le giocate sul Lotto e che viene bloccata”. Un’affermazione con cui Stanley sembra alludere a una rete parallela per il Lotto. Il bookmaker aggiunge che “La concessione attuale scade il 30 giugno, dal 1° luglio – chiunque si aggiudichi la gara – non ha più il diritto di avere il monopolio”. Una delle ipotesi è di lanciare – attraverso il palinsesto complementare – delle scommesse sulle estrazioni del Lotto, ma Stanley rifiuta ogni chiarimento sui successivi scenari. gr/AGIMEG