Banca Ifis: “Tra i comparti che contribuiscono allo Sport System italiano, il gioco legale grazie alla quota per lo sport”

Con circa 35 milioni di appassionati, di cui 15,5 milioni di praticanti abituali tra gli italiani maggiorenni, 74.000 società sportive e di gestione degli impianti e 10.000 imprese produttrici, lo Sport System è un settore di primaria importanza per l’economia e la società italiana. Per questo Banca Ifis ha sviluppato il 1° Osservatorio sullo Sport System italiano in grado di misurare la dimensione economica di tutte le componenti dello sport e di offrire ai decision maker pubblici e privati dati e informazioni fondamentali per assumere decisioni strategiche.

Banca Ifis ha sviluppato l’Osservatorio sullo Sport System utilizzando il livello più ampio che alle società sportive e di gestione degli impianti aggiunge sia i settori a monte, che producono beni e servizi legati alla pratica sportiva (ad esempio, la fabbricazione di abbigliamento, calzature e attrezzature sportive) sia quelli a valle collegati allo sport, ma non strettamente necessari per fare sport (ad esempio i media dedicati allo sport, le attività di ospitalità, il gioco legale sullo sport, ecc.)

Per rispondere alla richiesta dell’Unione Europea di rendicontare con regolarità i dati dello Sport System, Banca Ifis ha avviato la pubblicazione di un Rapporto annuale, la cui prima edizione è stata presentata presso la sede del CONI a Roma, alla presenza di Giovanni Malagò, Presidente del CONI, ed Ernesto Furstenberg Fassio, Vicepresidente di Banca Ifis. L’Osservatorio vivrà 365 giorni l’anno continuando a monitorare l’evoluzione dello sport system italiano nel tempo ma realizzando anche approfondimenti specifici arricchiti dalla visione di stakeholder di settore.

“Lo sport è un importante veicolo di benessere e crescita per la società e le organizzazioni. Da questo presupposto nasce la volontà di Banca Ifis di dare vita al primo Osservatorio sullo Sport System italiano, che misura l’impatto economico e sociale dello sport nel nostro Paese. Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito dei numerosi progetti avviati recentemente dalla Banca, come le sponsorizzazioni sportive e le attività a sostegno dei settori giovanili, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di uno dei principali settori economici e valoriali dell’Italia”, ha affermato Fürstenberg Fassio.

Nel 2019, considerato come anno medio di riferimento, lo Sport System italiano – rileva il rapporto – ha generato ricavi per 95,9 miliardi, con un’incidenza sul PIL nazionale del 3,6%. La principale componente del settore è rappresentata dagli operatori “core”, ovvero le associazioni e le società sportive dilettantistiche e professionistiche, gli enti di promozione sportiva, le federazioni e le società di gestione degli impianti.

Si tratta complessivamente di oltre 74mila realtà che nel 2019 davano lavoro a 228mila persone generando ricavi per 46,4 miliardi (il 48% di tutto lo Sport System, l’1,65% del PIL italiano). Rilevante anche il contributo allo Sport System degli operatori che si muovono a valle della filiera, ovvero le società del settore media per quanto concerne i ricavi generati attraverso i contenuti dedicati allo sport, il settore delle scommesse sportive, i servizi collegati alla fruizione degli eventi sportivi (trasporti, hospitality, ristorazione, shopping). Nell’anno di riferimento il valore di questo comparto è stato di 22,6 miliardi (il 23% dello Sport System italiano, lo 0,89% del PIL nazionale).

Nella rilevazione compiuta dall’Osservatorio sullo Sport System di Banca Ifis figurano anche le aziende che operano a monte della filiera. In questo settore rientrano i produttori di abbigliamento, attrezzature e veicoli sportivi. Si tratta di circa 10mila aziende e 161milaaddetti che nel 2019 hanno generato un fatturato di 17,3 miliardi (il 18% dei ricavi dello Sport System italiano, lo 0,47% del PIL).

Lo Sport System contribuisce in modo significativo all’economia italiana, grazie al lavoro
di 65.000 società sportive, 10.000 imprese produttrici, 9.000 società di gestione impianti
e 50 tra società editoriali e di scommesse. Nel complesso impiega circa 400.000 addetti.

Tra i comparti che contribuiscono allo Sport System italiano, le Aziende a valle: Broadcaster e aziende editoriali per la quota di informazione sullo sport; fruizione di eventi sportivi e servizi collegati (trasporti, hospitality e shopping); gioco legale per la quota relativa allo sport. Questo comparto conta 50 operatori (stima relativa a società editoriali e di scommesse sportive) con ricavi per 22,6 mld di euro, che rappresenta il 23% dei ricavi totali, lo 0,89% del PIL nazionale.

Il betting sportivo vale l’11% del gioco legale generando 12,5 mld di euro annui di raccolta scommesse. Calcio, tennis e basket i 3 sport principali. Nel 2019 la raccolta complessiva del gioco legale ha raggiunto la quota di 110,5 mld di euro di cui l’11% relativo alle scommesse sportive pari a 12,5 mld di euro, con un’incidenza sul Pil pari allo 0,38% che lo porta a rappresentare il 13% del totale ricavi del comparto. Il 62% delle scommesse sportive viene effettuato online. Il 71%, pari a 8,8 mld di euro di raccolta, si riferisce al calcio, seguito dal tennis con un peso del 17%. Poi 7% basket, 2% volley e 1% hockey. Il gettito erariale sulle scommesse sportive 2019 ha raggiunto i 348 mln di euro.

Nel 2020 l’industria del betting resiste alla crisi grazie al canale online riducendo i ricavi di solo 1,5 mld di euro. Nel 2021 si prevede un recupero completo. Nel 2020 la raccolta
complessiva del gioco legale è diminuita del 20% rispetto al 2019 mentre le scommesse sportive sono diminuite in maniera meno accentuata (-12% ), anche grazie all’effetto compensativo del canale online (+9%). Si prevede una ripresa della raccolta da scommesse sportive che porterà l’incidenza sul gioco legale al 12%, superiore anche alla quota 2019. L’impatto sul Pil delle scommesse sportive del 2020 è pari allo 0,35%, percentuale che rimane costante anche per il 2021.

Sono il 27%, in prevalenza uomini (63%), gli italiani maggiorenni che praticano almeno uno sport, con un’età media inferiore rispetto agli interessati. In 3 regioni si concentra il
38% dei praticanti sportivi (Lombardia 18%, Lazio 11%, Campania 9%), contro il 37% di italiani residenti nelle stesse aree. Il 30% degli sportivi scommette online e il 26% offline almeno 1 volta al mese contro, rispettivamente, il 16% e il 13% medio degli italiani maggiorenni. Per il 23% scommettere su eventi sportivi aumenta il coinvolgimento.

Nel 2020 le misure di contenimento della pandemia hanno determinato una flessione dei ricavi e degli occupati. Il comparto più colpito in termini assoluti è stato quello delle associazioni e delle società sportive, che hanno visto il proprio fatturato passare dai 40,2 miliardi del 2019 ai 32,5 miliardi del 2020, con un calo di 7,7 miliardi (-19%). Flessione che ha avuto ripercussioni importanti anche sul numero degli occupati scesi di 30mila unità (dai 189 mila del 2019 ai 159 mila del 2020). Rilevante la contrazione della spesa legata agli eventi sportivi, sospesi nel mese di marzo 2020 e ripartiti, ma solo a porte chiuse, nel giugno successivo. L’indotto generato dagli eventi sportivi si è attestato a circa 2 miliardi rispetto ai 7,6 miliardi del 2019, bruciando 5,6 miliardi di euro (-74%). Colpito anche il comparto dell’impiantistica sportiva, il cui giro d’affari è sceso dai 6,2 miliardi del 2019 ai 2,3 miliardi del 2020, con una flessione in termini assoluti di 3,9 miliardi (-63%). La lunga sospensione dell’attività sportiva, specie di natura dilettantistica e amatoriale, ha avuto un impatto anche sulle esternalità, scese da 10,1 a 2,0 miliardi.

Nel 2021, grazie al ritorno del pubblico alle manifestazioni sportive, alla ripresa dell’attività dilettantistica e amatoriale e alla progressiva riapertura di piscine, palestre e centri sportivi, si registra un parziale recupero dei ricavi a 78,8 miliardi (3% del PIL). Ma per tornare ai livelli pre-pandemici e per sostenere lo sviluppo di tutto il comparto saranno fondamentali gli investimenti pubblici e privati. cdn/AGIMEG