Avv. Marco Polizzi (Primoconsumo): “Solida rete territoriale fondamentale per intervenire in modo efficace sul contrasto del gioco d’azzardo patologico”

“Il progetto “Comorbilità: una prospettiva olistica per affrontare il disagio” affronta le
problematiche legate al gioco d’azzardo Patologico (GAP)”, ha detto l’avv. Marco Polizzi (Primoconsumo) all’interno dell’evento Il Gioco è una Cosa Seria, presentazione progetto “Comorbilità: una prospettiva olistica per affrontare il disagio”. “Il gioco d’azzardo è nutrimento per la criminalità dando vita ad un circuito vizioso che si autoalimenta tendente ad una crescita costante. Crescita che in assenza dei presidi di legalità porta al controllo del territorio da parte di organizzazioni criminali anche di stampo mafioso”, ha detto. “Dai dati Eurispes emerge che il gioco legale, cioè quello concessorio, è più resistente alle infiltrazioni criminali, le quali cercano di agganciarsi alla parte ultima della filiera. Nel nostro progetto ci siamo posti il problema di come il supporto di legalità dato ai singoli giocatori o alle loro famiglie potesse andare oltre il semplice concetto di rispondere al diritto costituzionale di difesa per chi commette atti criminosi, quanto piuttosto giungere a sperimentare prassi di accompagnamento in percorsi di rientro nei binari appunto della legalità. Percorsi che non sono sostenibili se non coordinati con altre azioni che prevedano la presa in carico dell’utente a 360°. E che, conditio sine qua non, per esistere hanno bisogno di operare in stretto coordinamento con le istituzioni pubbliche e del privato sociale”, ha aggiunto. Da “un bilancio complessivo dell’attività dei SerD del Lazio, non si può che prendere atto che sia quantitativamente sia qualitativamente, essa risulta insufficiente. Forse è per questo, in una anche non dichiarata consapevolezza dei limiti dell’offerta socio-sanitaria, che le autorità regionali nelle scorse settimane nell’ambito dell’illustrazione del nuovo Piano Sociale hanno privilegiato una comunicazione incentrata proprio intorno alla lotta al DGA. In un recentissimo convegno dedicato al Piano di formazione del contrasto al gioco patologico, l’Assessore alla Politiche Sociali della Regione Alessandra Troncarelli ha dichiarato: «A gennaio 2019 è stato approvato il Piano Sociale nel quale si parla di omogeneizzazione territoriale e anche di gioco d’azzardo patologico (…). Il GAP è stato riconosciuto già nel 2017 nei LEA. È un fenomeno sentito da parte di tutti (…). Diciamo no al gioco d’azzardo ma tutti insieme dobbiamo far conoscere il problema della ludopatia che troppo spesso rimane relegato alle famiglie colpite da questa dipendenza (…). La Regione ha destinato alle ASL quasi 10 milioni di euro per il rafforzamento dei servizi, della presa in carico, alla cura e alla riabilitazione, passando per la consulenza legale, psicologica e finanziaria alle vittime dell’usura e ai loro familiari». Nel Piano è incluso un progetto di formazione regionale sul DGA che interesserà gli addetti ai servizi pubblici e quelli delle strutture del privato sociale.” Non è pertanto paradossale che abbiamo trovato una disponibilità ad azioni coordinate e un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni pubbliche anziché da parte delle organizzazioni del privato sociale. Il perché probabilmente si può dedurre dal rapporto Eurispes, ma quello che noi fortemente riteniamo è che senza una solida rete territoriale diventa difficile, se non impossibile intervenire in modo efficace su un fenomeno di tale portata. La dimensione del fenomeno legata agli aspetti legali e criminogeni necessita di andare oltre gli egoismi di parte, di superare le frammentarietà dei diversi interventi a tutto vantaggio di efficacia, efficienza ed economicità degli interventi stessi. Proponiamo quindi che l’Assessore ai servizi sociali del Comune di Fiumicino e la ASL Roma 3 si facciano promotori di una rete dei soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel fenomeno GAP. Rete in grado di attivare sinergie funzionali e complementarietà di azioni in grado di attivare interventi di sensibilizzazione, contrasto, prevenzione primaria e
secondaria, presa in carico. Questa rete vista dal mio punto di osservazione di avvocato presidente di associazione di promozione sociale, potrebbe, come effetto non solo collaterale svolgere la funzione di “presidio di legalità”, riuscendo a spezzare il legame che esiste tra gioco d’azzardo illegale,  microcriminalità e criminalità organizzata e favorendo percorsi di relazione e sviluppo con il lato concessorio fatto da pochi soggetti che sono tenuti al rispetto dei vincoli posti dalle norme ed al rispetto istituzionale ANCHE SOCIO/SANITARIO”, ha concluso. cdn/AGIMEG